«Pinocchio» di Comencini e «Cuore» escono in dvd

Nino Manfredi è Geppetto, Franchi e Ingrassia sono il Gatto e la Volpe, Vittorio De Sica è il Giudice. Tutti perfetti, compresa la grande rivelazione: il bambino-burattino Andrea Balestri. C’è anche la quarantacinquenne, ancora molto seducente, Gina Lollobrigida nel ruolo della Fata Turchina e sotto la bacchetta, quella sì magica, di Luigi Comencini, tanto da dar l’impressione di essere una vera attrice. Le avventure di Pinocchio, andato in onda in cinque puntate sul Programma Nazionale della Rai dall’8 aprile 1972, ai tempi lontani del bianco e nero, quando i canali erano soltanto due, fu un successo clamoroso. Bene, benissimo fanno quindi Fabbri Editore e Rai Trade a rinnovare la collaudata collaborazione, mandando in edicola il capolavoro di Collodi, prima tappa della collana Sceneggiati Rai-I Grandi classici per ragazzi.
Dopo il Pinocchio, rivisitato da Suso Cecchi D’Amico e dallo stesso Comencini, in vendita in questi giorni, sarà la volta di Cuore, il celeberrimo classico di De Amicis che fece singhiozzare generazioni di lettori e appassionò il pubblico televisivo nell’autunno del 1984. Diretto anche questo da Comencini, sceneggiatore ancora con la Cecchi D’Amico e la figlia Cristina, ma trasmesso finalmente a colori, ha per interpreti principali il sorprendente Johnny Dorelli nel ruolo del maestro Perboni, Eduardo De Filippo, Giuliana De Sio (la maestrina dalla penna rossa), Bernard Blier e Ugo Pagliai, scoperto dal boom del Segno del comando di tredici anni prima.
A seguire, con cadenza settimanale, altri titoli rimasti nella memoria: da Il Giornalino di Gian Burrasca, con un’esplosiva Rita Pavone; Sandokan con il monumentale Kabir Bedi; e via via Il Piccolo Lord, Capitan Fracassa, Marcovaldo, Tom Jones e David Copperfield. Tra gli interpreti Lea Massari, Nando Gazzolo, Arnoldo Foà, Laura Efrikian in Morandi, Ubaldo Lay, Nanni Loy, Giancarlo Giannini, Anna Maria Guarnieri.

E tra i registi Lina Wertmüller, Anton Giulio Majano, Sergio Sollima e Eros Macchi. Insomma, tante chicche d’autore. Anche se c’è il rischio che piacciano di più agli spettatori coi capelli grigi piuttosto che ai giovanissimi, ai quali sono, in teoria, dedicate.