Sanremo - Dopotutto bastano i particolari. Alla cena di martedì notte, quella che avrebbe dovuto festeggiare con un brindisi il debutto del Festival, il gruppo di lavoro di Pippo Baudo è arrivato con un muso lungo così. E all’altro tavolo, prenotato per il clan Hunziker, le poltrone erano tutte vuote. Insomma, le due spine dorsali del Festival numero 57 si sono ritrovate solo ieri mattina poco prima della conferenza stampa, per concordare cosa dire ai giornalisti che aspettavano un parere sugli ascolti non proprio esaltanti. D’altronde c’era poco da esultare: il Festival di sua Pippità ha incamerato una media di 9 milioni 760 mila telespettatori con il 44,82 per cento di share. In poche parole, niente brindisi, tanto più che invece il Dopofestival è andato benone. Come si dice nei corridoi, «è evidente che lo staff ha accusato il colpo». E perciò ieri è stata una bella giornatina di ombre e tensioni nella pancia dell’Ariston. Come sempre in questi casi, le parole ufficiali sono diverse da quelle reali, che ora scivolano nei corridoi più pesanti del piombo. Intanto Pippo, dopo aver bivaccato senza sosta per dieci giorni in teatro, ieri ha svogliatamente risposto ai giornalisti e poi non si è praticamente fatto vedere fino alle 19. Tutti i cantanti, da Dorelli ai Take That, hanno provato senza che lui poi salisse sul palco per fare critiche, correzioni, applausi. E quando si è presentato all’Ariston, non aveva solo la voce bassa (problema sempre più incalzante in questi giorni) ma pure gli occhi. E poi, a ogni battuta, si concedeva un riferimento alla magrezza della sua busta paga sanremese. Dicendo «sono pagato come un valletto dei grandi divi tv», uno svelto e lucido come Baudo vuole riferirsi solo alla Hunziker, che qui si è presentata come un incrocio tra Grace Kelly e Audrey Hepburn ma finora è lontana da entrambe. Più che altro, ieri era preoccupata per i (presunti) sortilegi di alcune sette. «Ha paura della macumba», dicono gli agenti della sicurezza, che non hanno compreso il potenziale della minaccia ma comunque hanno raddoppiato i controlli. Vabbè.
Ciò che invece sfugge alle previsioni è l’andamento del Festival, che è una macchina inarrestabile solo se ben avviata, altrimenti si mette a cigolare alla prima curva. Gli autori ieri pomeriggio erano poco allegri e al rasserenante cazzeggio preferivano silenziosa concentrazione. Di sicuro non li ha rasserenati l’umore di Baudo.
Per lui, è il Sanremo decisivo e non si aspettava di arrivare sul filo di lana degli ascolti con Panariello. Brutta botta, se non altro emotivamente. Forse per questo, arrivando all’Ariston, si è avvicinato al microfono di Mollica per il rituale collegamento con il Tg1. Potendo, sarebbe scappato e arrivederci a domani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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