Pisa - E' come un cerchio che si chiude. La storia che torna al punto di partenza dopo un percorso durato diversi secoli. Alla foce dell'Arno nasce un nuovo porto turistico. La città della torre pendente tornerà, così, alla propria vocazione originaria. Niente a che vedere con le gesta epiche dell'Antica Repubblica marinara, che vide il suo splendore tra il XII e il XIII secolo con il dominio del Mediterraneo occidentale. In ballo non ci sono i traffici commerciali con l'Oriente o le Crociate a difesa della cristianità. La simbolica riconquista marinara di Pisa si materializza attraverso un porto turistico e una prospettiva di sviluppo in uno dei settori trainanti della nostra economia, quello della nautica. Una boccata d'ossigeno per la costa toscana settentrionale. Ma anche per la Toscana. Un esempio positivo per tutto il Paese.
La prima pietra Il 26 aprile 2010 a Marina di Pisa è stata posta la prima pietra per la costruzione del porto turistico di Boccadarno (www.portodipisa.it). La città toscana lo reclamava da almeno quarant’anni, ma per decenni è rimasto una vera e propria chimera. Eppure il porto era nel dna di Pisa: un approdo navale esisteva già - citato da Polibio e Tito Livio - e contribuì all’espansione commerciale e militare dell’antica Roma, prima di diventare l’elemento trainante per il dominio della Repubblica marinara.
L'area Il porto sorgerà alla foce dell’Arno (guarda le foto), sull’area dove si trovavano i ruderi di una vecchia fabbrica metalmeccanica del gruppo Fiat, dove negli anni Venti furono costruiti i primi idrovolanti fra cui quelli che volarono al Polo Nord con Roald Amundsen. La Boccadarno Porto di Pisa (società il cui capitale è diviso fra alcuni imprenditori locali che operano nel settore nautico, delle costruzioni e della concia delle pelli) nel 2003 acquistò dalla Fiat l'area dell'ex Motofides, demolita nell'autunno del 2007.
Il progetto Ha avuto una lunga gestazione per i grossi vincoli ambientali esistenti - l’area protetta del Parco di San Rossore-Migliarino-Massaciuccoli - ma soprattutto per le profonde divisioni politiche che per anni hanno immobilizzato le giunte di sinistra. Complessivamente la realizzazione del porto e delle strutture annesse costerà 200 milioni di euro di cui circa 32 milioni per le opere portuali vere e proprie: diga costiera e banchine. Sarà completato in 670 giorni, così da consentire i primi ormeggi nell’estate del 2012. È un intervento di riqualificazione ambientale che si estende su una superficie di oltre 210mila metri quadrati. Il progetto è stato elaborato dallo Studio Isola di Torino, dallo Studio 3C+T e dalla Modimar di Roma.
Il porto Ospiterà 475 posti barca, dagli otto fino ai 40 metri. Ha una configurazione a bacino interno con l'imboccatura rivolta verso il mar Tirreno. La profondità varia da un massimo di -5 metri nell'area prossima all'avamporto, per la manovra e l'approdo elle imbarcazioni maggiori di classe VIII, a -3,5 metri, in modo da consentire l'approdo in prossimità della piazza del porto delle imbarcazioni di VI e VII classe Questa è la suddivisione dei posti suddivisi per classi - classe II: 81 posti; classe III: 122 posti; classe IV: 196 posti; classe V: 50 posti; classe VI: 18 posti; classe VII: 4 posti; classe VIII: 4 posti.
La realizzazione E' stata affidata alla Cmc di Ravenna, una grande cooperativa specializzata in infrastrutture portuali e cantieri in corso d’opera in Cina, Africa, Sudan e Algeria. Il litorale pisano verrà trasformato e - come sperano gli amministratori locali - rivitalizzato a livello turistico ed economico. Oltre al porto, infatti, sorgeranno negozi, duecento appartamenti, un albergo a quattro stelle, una passeggiata a mare ridisegnata con una vista mozzafiato: la foce dell’Arno che si apre al mare e, in lontananza, il profilo delle Alpi Apuane che sovrastano la Versilia. Tutto questo a pochi minuti di macchina dall’aeroporto internazionale "Galileo Galilei" collegato con gli Usa e le principali capitali europee.
Un gap da recuperare L’Italia è ancora molto indietro, a livello europeo, in materia di approdi turistici. Un dato eloquente è stato ricordato, alla cerimonia della posa della prima pietra, dal ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli: "In Francia - ha detto - che ha meno della metà delle nostre coste, ci sono 240mila posti barca, mentre nel nostro Paese sono meno di 120mila. Dobbiamo fare di più e in fretta in questo settore per colmare un grave ritardo rispetto all'Europa".
Gli ambientaliti danno battaglia "Sviluppo economico e rispetto ambientale possono coesistere", ha spiegato il ministro Matteoli. Ma gli ultrà ambientalisti non ci stanno e proseguono la loro battaglia: "È solo una colata di cemento". L'urbanista Pierluigi Cervellati parla di progetto da bloccare: "E' una banalizzazione di Boccadarno, zona vincolata dal parco". Anche il Wwf esprime molte perplessità, arrivando a mettere in dubbio persino la sostenibilità finanziaria dell'intera operazione, dimenticando, però, che se un gruppo di forti imprenditori della zona ha deciso di impegnarsi in prima persona, mettendo soldi e faccia, evidentemente è difficile poter sostenere che il progetto sia campato in aria. Per anni le "forze del no" sono riuscitie a bloccare tutto. Stavolta, forse, la musica cambierà. E per la Toscana non è una rivoluzione da poco. Sindaco (Marco Filippeschi), presidente della Provincia (Andrea Pieroni) e presidente della Regione (Enrico Rossi) - tutti di sinistra, ma non è una novità, siamo in Toscana - sono entusiasti. Molto soddisfatto, però, è anche il ministro Matteoli, che pur essendo originario della provincia di Livorno aveva a cuore la messa in cantiere di un'opera che da anni, da troppi anni, attendeva di vedere la luce. Il cerchio si chiude. Pisa può tornare a pensare in grande. Partendo dal suo mare.
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