No, il calcio inglese ci batte solo sul campo. A parole guai a dirlo. Il football italiano, caduto nel buco nero della maledizione britannica, ha trovato due grandi difensori. Uno si chiama Michel Platini. Attenzione è un francese doc e come tale non ama gli inglesi, ma è pure il presidente dell'Uefa. L'altro è l'altra faccia del pallone interpretato da Platini: Rino Gattuso, guerrigliero a origine controllata, è sempre pronto a mostrare la faccia da duro: agli inglesi ma pure all'Inter. Insomma, basta col dire che gli inglesi sono più forti a prescindere. Platini fa filosofia: «Non possiamo dire che il calcio italiano è in crisi e che quello inglese è più forte. Oggi i diritti tv sono più sviluppati in Inghilterra, loro hanno i migliori giocatori e vincono. «Non mi risulta che gli inglesi non fossero d'accordo sul modulo finanziario. Si tratta di un problema governativo nazionale, non è un problema dell'Uefa». Anzi, l'Uefa propone l'idea che vale per un mondo perfetto, non uno così imperfetto come quello del pallone che ricopre d'oro i calciatori. «Faremo un Financial Fair Play: vogliamo che tutte le squadre spendano i soldi che hanno. Non sarà più possibile che un Moratti e un Berlusconi paghino per pareggiare il bilancio». Facile, basterebbe dimezzare d'ufficio gli stipendi ai pedatori. Glielo spieghi Platini.
Invece Gattuso non ne può più di sentirsi dire che gli inglesi sono più forti. «Adesso vanno più forte, ma quando eravamo noi a dettare legge gli inglesi non hanno mai detto che eravamo più forti. Noi dobbiamo sempre fare polemica e ci dimentichiamo che siamo ancora i campioni del mondo. Pensa se lo fossero stati loro, non ti facevano neanche aprire bocca». Intanto hanno vinto gli scontri diretti e Gattuso non la digerisce. Ci fosse stato il Milan contro il Manchester United... «In una partita secca siamo imprevedibili, capaci di qualsiasi impresa, di prestazioni che a volte hanno sorpreso pure noi». Se l'Inter vuol intendere...
Ma Gattuso è andato oltre: capisce le difficoltà economiche del nostro calcio e fa una proposta rivoluzionaria per la mentalità dell'ambiente. Galliani ha parlato di mercato esangue. «Se si tratta di crisi, è giusto che ci sediamo e ne parliamo. In momenti così sono favorevole all'eventuale riduzione dell'ingaggio. Ne ho parlato con Galliani, se la società mi chiederà di tagliarlo, io sono pronto. Se la crisi ce l'ha il Milan, ce l'hanno anche le altre società: non sarà certo solo il Milan ad esserne penalizzato.
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