Plauso della destra: «Finalmente il sindaco scopre che a Roma c’è un’emergenza sicurezza». La sinistra: «Becera propaganda» Sicurezza, Veltroni dà ragione ad An Il sindaco propone ad Amato il «patto della legalità»: fuori i nomadi dal Gra e pro

Via i nomadi dalla città, basta con la prostituzione in strada, pugno di ferro contro chi imbratta i muri, snellimento delle procedure e aggravamento delle pene per combattere l’abusivismo commerciale. Sono i problemi della capitale, secondo il sindaco. I quattro punti previsti nel «patto della legalità», che Veltroni ha presentato al ministro dell’Interno Giuliano Amato chiedendo risorse e interventi legislativi mirati. Ieri ne ha parlato il prefetto Achille Serra al margine del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Temi caldi, che hanno scatenato una polemica su cui maggioranza e opposizione sembrano per una volta essersi scambiate i ruoli, con An che vuole regalare al primo cittadino la tessera onoraria e la sinistra che parla di «becera propaganda».
Il decoro e la sicurezza sono messi a dura prova dalle ondate migratorie. L’emergenza principale sono i nomadi. «Nella capitale il loro numero è elevato - osserva Serra - Accanto ad accampamenti legittimi ce ne sono tanti illegali. Si tratta per lo più di rom, che in quanto tali non possono essere espulsi, oltre a donne e bambini. Accanto a quelli legittimi ci sono poi quelli illegali. Si è pensato quindi di creare poli per l’allestimento di campi. Bisognerà quindi pensare di reperire finanze per questo progetto». Sono state già individuate 5-6 aree fuori dal Raccordo dove allestire insediamenti attrezzati in grado di ospitare i nomadi «sfrattati» dalla capitale. Spesa prevista: tre milioni di euro a campo, più altri due per la bonifica di quelli abusivi. Per arginare in qualche modo l’altra piaga della capitale, la prostituzione in strada, il prefetto guarda all’estero: «L’idea - spiega - sarebbe quella di vietarla in strada e consentirla in “zone dedicate” o cooperative». Il Campidoglio chiede anche l’inasprimento delle pene per chi costringe i minori a chiedere l’elemosina in strada. «Anche l’imbrattamento dei muri della capitale - osserva Serra - è eccessivo e sconcertante e deve prevedere punizioni molto più severe. Per il problema dell’abusivismo commerciale ci sono procedure troppo lunghe e le sanzioni sia per chi vende sia per chi acquista sono troppo basse».
Il patto, che sarà firmato a breve, incassa il plauso della destra. La novità piace al presidente della Federazione romana di An, Gianni Alemanno: «Finalmente il sindaco - osserva - si sveglia dal suo torpore buonista e dopo averlo negato per anni scopre che a Roma c’è un’emergenza sicurezza». Fabio Rampelli vuole regalare la tessera onoraria di An a Veltroni, mentre Vincenzo Piso, vicepresidente del Consiglio comunale di An, lo accusa di aver «copiato» la destra: «Nel proporre le nostre linee per ripristinare legalità e sicurezza nella nostra città - dice - non più di un mese fa ci siamo sentiti accusare dalla sinistra vicina al sindaco di razzismo e xenofobia, ma oggi che a convergere sulle nostre posizioni è proprio il primo cittadino, qualcuno vuole continuare a far finta di niente». Francesco Giro, Fi, accusa Veltroni di demagogia: «E ora il sindaco, guarda caso 24 ore dopo i fischi ricevuti da Marrazzo ai funerali di Vanessa Russo, corre ai ripari lanciando l’appello per i patti di legalità al governo».

Di «propaganda» parla invece il segretario romano del Prc Massimiliano Smeriglio: «Dire che siamo esterrefatti è dire poco: ci sembrano veramente dichiarazioni e modalità operative fuori misura e non in sintonia con quello che abbiamo costruito fino a oggi in questa città». Contraria alla politica repressiva verso i rom anche Adriana Spera, capogruppo del Prc in Campidoglio, che chiede sì «redistribuzione abitativa», ma in case e appartamenti, non in altri campi nomadi.

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