Plinio: «Grazie a Gianni Madeo, in Sala Rossa feci un figurone»

(...) lo comprava e lo leggeva davvero, il suo e il nostro Giornale, a differenza di altri che millantano, magari chiedono ospitalità su queste pagine e poi, dopo averli accontentati, li senti dire: «Ma è già uscito l’articolo? Peccato, quel giorno ero all’estero, non l’ho visto...». Lui, Gianni, era di un’altra pasta. Portava il Giornale sotto braccio, lo esibiva con orgoglio anche ai tempi in cui, farlo, era un bel rischio. E un bel giorno s’era messo in testa di fondare anche l’Associazione Amici del Giornale. Detto fatto. Sempre in prima linea. E non è che lui non avesse altre occupazioni: docente alla facoltà di Economia e commercio, consigliere comunale del Movimento sociale italiano (anni Sessanta), giornalista e editore. La rivista «Equilibrio», da lui fondata e diretta finché le forze e l’aiuto di lettori e sostenitori l’hanno consentito, divenne una libera e autorevole palestra di idee e dibattiti di Politica con la «p» maiuscola. Vi scrivevano regolarmente, fra gli altri, Mario Sossi, Piero Vassallo, Massimo Zamorani, Luciano Garibaldi, Gianni Bernabò Brea, ma anche tanti editorialisti e giornalisti giovani e agguerriti, accomunati dal «sacro fuoco» della ribellione al dilagante conformismo di sinistra. A guidarli, a incoraggiarli, a dare consigli utili, era sempre lui, Gianni Madeo, con l’entusiasmo di un bambino e la saggezza del veterano. «Un uomo schivo, coerente, ricco di coraggio, in una città come questa, così difficile»: lo ricorda così Gianni Plinio, responsabile Sicurezza del Pdl ligure, che di Madeo fu amico e collega, in anni diversi, nella Sala Rossa di Palazzo Tursi. Affiorano gli aneddoti veri, «come quando - racconta Plinio - gli chiesi consiglio per poter intervenire con proprietà nella discussione sul bilancio. Seppe fare da par suo le pulci al documento presentato dalla giunta Cerofolini, e così per me, in aula, fu un figurone!».

Da qualche tempo, Gianni s’era un po’ ritirato, ma nessuno di quelli che gli erano stati veramente vicino l’aveva dimenticato. E così, quando è arrivata, pochi giorni fa, la notizia della sua scomparsa, il cordoglio è stato unanime e sincero: per un amico, un maestro, un vero signore.

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