Polemica in Belgio, la fortuna segreta del re Alberto divide il Paese

Il libro inchiesta di un economista racconta che il patrimonio dei reali sarebbe di oltre un miliardo, molto maggiore rispetto a quello dichiarato

Polemica in Belgio, la fortuna segreta 
del re Alberto divide il Paese

Inchiesta sul patrimonio di Alberto del Belgio. Una vera e propria bomba l'uscita del libro di Thierry Debels, «L'argent perdu des Cobourg». Fonti ufficiose parlano di 12,4 milioni di euro. Il noto economista, di origine fiamminga, afferma invece che la fortuna privata dell'attuale sovrano supera il miliardo di euro.
Nessuna testa coronata aveva mai svelato le cifre del proprio patrimonio. Fino al 2001. Colpa degli uffici di palazzo reale. Errore imperdonabile che la monarchia belga pagò a caro prezzo, secondo quando rivela il settimanale francese Point de vue. Il guanto lanciato da due giornalisti di origine fiamminga.
Scrivono che il tesoro di Alberto, Felix, Humbert, Theodore, Christian, Eugene, Marie de Saxe Cobourg-Gotha e dell'italianissima consorte Paola Ruffo di Calabria, ammonterebbe a circa 250 milioni di euro.
Il Palazzo smentisce, ma spiega: «senza contare i mobili e gli immobili le finanze del re non raggiungono i 12,3 milioni di euro. Rilancia la sfida Thierry Label, professore di economia all'università di Bruxelles, un anno al Senato, come consigliere finanziario, tra le fila del partito liberale fiammingo di Jean -Marie Dedecker, né repubblicano né antimonarchico, come ama definirsi.
Sostiene che gli introiti sono superiori di almeno quattro volte paragonati alle fonti ufficiali. «Ho cominciato a indagare nel 2001. Quanto affermato dal Palazzo, ovvero la cifra di 12,4 milioni di euro come patrimonio del re Alberto, mi suonava falsa, non veritiera», ha raccontato a Point de vue.
«Del resto il patrimonio di Hans Adam II del Liechtenstein è valutato intorno ai 4 miliardi, quello del granduca del Lussemburgo raggiunge i 3 miliardi, quello di Elisabetta d'Inghilterra è intorno ai 2 miliardi, mentre Beatrice d'Olanda oscilla tra i 7 e gli 8 cento milioni. Mi sono semplicemente chiesto perché il nostro re prendesse così poco - ha proseguito - Ho cominciato allora a consultare gli archivi storici. Ho scoperto che la principessa Carlotta, sorella di Leopoldo II, sino alla sua scomparsa, nel 1927, poteva disporre di un patrimonio personale di 50 milioni di franchi belgi, l'equivalente di 150 milioni di euro. Senza eredi l'ingente somma è stata divisa tra i figli di Leopoldo II e il principe Filippo, conte di Fiandra, tra i quali Alberto I, nonno dell'attuale sovrano. Secondo fonti accreditate - ha aggiunto ancora Thierry Debels- nel 1983, anno della morte di Leopoldo III, i suoi eredi, Baldovino e Alberto, avrebbero percepito tra i 50 e i 200 milioni di euro». Thierry Debels cita altre fonti. La Societè Generale de Belgique, una hoding composta da 1.500 società, creata nel 1820 dei Paesi Bassi.
Dopo l'indipendenza Leopoldo I acquista l'80% delle azioni. Solo nel 1988 la società verrà riscattata. Ma ancor oggi la famiglia reale del Belgio possiede tra il 4 e il 7% delle azioni. Cifre, sempre secondo quanto dichiarato da Thierry Debels, mai smentite.
Impossibile per Alberto del Belgio vivere con 12,4 milioni di euro. Carte alla mano, il noto economista belga conferma che «quei milioni sono solo la punta di un iceberg.

Basti pensare - ha spiegato ancora al settimanale francese- che alla fine del 2008 Alberto ha acquistato a Ostenda 2 lussuosi appartamenti da 1, 5 milioni di euro. Nel 2009 farà dono alla sua famiglia di un nuovo yacht del valore di circa 4,6 milioni di euro». Nessuna ripercussione comunque, sino ad oggi, sulla monarchia belga.

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