«Via la politica dall’università»

«Via la politica dall’università»

Denuncia l’indifferenza della classe politica nei riguardi dell’università e si augura di rilanciarla cercando risorse alternative, rendendo la didattica più qualificata, investendo e migliorando il livello qualitativo della ricerca, rafforzando la competitività internazionale dell’ateneo. Il professor Renato Lauro, preside uscente della facoltà di Medicina e docente ordinario di Medicina interna, è uno dei quattro candidati alle elezioni per la carica di rettore dell’università di Tor Vergata per il triennio 2008-2011 che si terranno il 29 e 30 settembre. Per Lauro «l’università deve essere indipendente dalla politica». La chiave del successo? «La sinergia tra innovazione, condivisione, concretezza e trasparenza nelle scelte, insieme a un cambio di mentalità».
Come si pone la politica nei confronti dell’ateneo?
«Stiamo attraversando una fase in cui dalla nostra controparte politica c’è un atteggiamento punitivo nei riguardi dell’università. Ci tagliano i fondi, i finanziamenti ordinari, ci riducono del 20 per cento la possibilità di turn-over del personale. L’università che deve fare? Attrezzarsi perché l’autonomia ci dà la possibilità di cercare risorse da altri canali, anche dall’Europa, dagli Stati Uniti, da fondazioni che finanziano la ricerca. Per questo ci vuole la messa a punto di apposite task-force».
Il suo programma punta molto sull’attività didattica...
«È necessario revisionarla in modo da renderla qualificata e deputata all’alta formazione. L’università non è più di élite ma luogo di formazione della forza lavoro più importante, per questo dobbiamo interrogarci sulle nostre reali capacità di offrire una formazione adeguata alle mutate esigenze di una società che richiede, oltre a competenze e specializzazione, anche interdisciplinarietà e cultura internazionale. Dobbiamo raggiungere una qualità che la renda competitiva non solo nel piccolo orizzonte, ma anche nel medio e grande orizzonte».
Importante anche rendere l’università visibile a livello internazionale.
«E al momento la posizione del nostro ateneo nelle classifiche internazionali è sostanzialmente insoddisfacente. È importante potenziare l’azione di Erasmus e Lifelong Learning Program per stimolare gli studenti ad usufruire dell’opportunità di rapportarsi con realtà culturali e professionali diverse. Per migliorare la visibilità internazionale è necessario rilanciare il concetto di campus universitario e mettere a punto la governance del sistema università. Tor Vergata ha risorse umane di grande eccellenza che vanno valorizzate e anche motivate per poter conseguire questi traguardi».
L’università è in crisi?
«La pesante congiuntura economica che sta attraversando il Paese si riflette sulla scuola e sull’università.

Certo, è in crisi, e per tentare di porre rimedio a questa situazione ci vuole anche un po’ di incoscienza».
Come sta andando la campagna elettorale?
«I toni sono moderati e civili e io, naturalmente, spero di farcela».

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