"Serve un principio di realtà". Il mondo edile e i dubbi sulle case green

Carla Tomasi spiega quali siano al momento le criticità del mondo edile dal punto di vista della Finco, la Federazione Industrie Prodotti, Impianti, Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni e la Manutenzione

"Serve un principio di realtà". Il mondo edile e i dubbi sulle case green

L'operato del governo convince le grandi associazioni di professionisti, che si trovano a operare in un mercato reso complicato dalla crisi economica. L'esecutivo guidato da Giorgia Meloni sembra aver intrapreso la strada giusta per affrontare il momento, anche in riferimento all'approccio del Pnrr. “Vedo ancora delle preoccupazioni ma sono anche fiduciosa. La neo presidente del Consiglio sta facendo bene". A parlare è Carla Tomasi, presidente Finco, la Federazione Industrie Prodotti, Impianti, Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni e la Manutenzione che raggruppa oltre 40 Associazioni in rappresentanza di 17 mila imprese. Una delle preoccupazioni, secondo Tomasi, è rappresentata "dall'esagerato ricorso agli accordi quadro che penalizzano le Pmi". Quel che chiede la presidente di Finco è che "alcuni importanti punti in tema di qualificazione e partecipazione" vengano "approfonditi con gli operatori e, per quanto ci riguarda, con le imprese specialistiche e superspecialistiche che rappresentiamo".

Nonostante il governo si stia muovendo su binari apprezzati dalle imprese, ciò non significa che non vi siano delle preoccupazioni, soprattutto per quanto concerne il settore edile, come sottolinea Carla Tomasi. Alla luce delle nuove direttive europee, in particolare è "la tematica dell’efficienza energetica, tanto più attuale se il Paese sarà chiamato a conseguire delle prestazioni energetiche di classe D dal 2033", a sollevare qualche perplessità perché come sottolinea anche il numero uno di Finco, "la direzione è giusta ma va contemperata con un principio di realtà".

Per evitare penalizzazioni sui bonus che vengono concessi per le riqualificazioni, Tomasi, a nome della federazione che rappresenta, propone "una misura di salvaguardia consistente nella non applicabilità del Decreto per ordini, forniture e contratti già concordati in data antecedente l’entrata in vigore del Decreto 11/23 oppure una congrua proroga per i lavori in edilizia libera". Aprendo a una visione generale della situazione, quindi, si sottolinea l'importanza della "partecipazione degli stakeholders e delle associazioni al tavolo governativo per il riesame degli incentivi fiscali per l’efficientamento energetico del nostro patrimonio edilizio".

Esprimendo i suoi dubbi sul tema della certificazione della rappresentanza sindacale, la presidente di Finco confida "in un cambio deciso di passo di questo governo sul tema rispetto, ad esempio, alle sciagurate norme imposte dai ministri Giovannini ed Orlando rispettivamente sulla scelta del contratto collettivo", e sulla "subordinazione della erogazione

dei bonus (soldi pubblici) all’applicazione di un singolo contratto collettivo". Per Tomasi, infatti, questi sarebbero "veri obbrobri (...) e mi aspetto che l'esecutivo voglia prontamente affrontarli".

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