Il ministero delle Imprese avvia formalmente l’amministrazione straordinaria per l’ex Ilva di Taranto, che torna così in mani statali. E come anticipato da il Giornale nomina Giancarlo Quaranta in qualità di commissario.
La scelta dell’ingegnere, in Ilva dai tempi in cui l’azienda era Italsider, è stata accolta positivamente dai sindacati che lo giudicano una «figura competente». A lui (per ora solo al comando) l’arduo compito di garantire la continuità aziendale che, grazie al prestito ponte da 320 milioni vorrà dire, in primis, la ripresa di una produzione dignitosa e delle manutenzioni straordinarie. Prima, a breve, il tribunale di Milano dovrà attestare lo stato di insolvenza dell’azienda. Ieri è stato «accettato dalla Cancelleria della Sezione Seconda e Crisi d’impresa del Tribunale il ricorso di Invitalia Spa per la dichiarazione dello stato di insolvenza della società Acciaierie d'Italia Spa, depositato il 18 febbraio, contestualmente al deposito presso il ministero delle Imprese di istanza per l’apertura dell’amministrazione straordinaria della medesima società ai sensi dell’art.2 comma 2 del DL 347/2003», scrive il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia in un comunicato. Nella sua «autonomia decisionale - spiega Roia - la Sezione Crisi d’impresa del Tribunale svolgerà la sua funzione con la massima attenzione in relazione ai risvolti economici, sociali e personali della procedura».
Tornando al commissario, Quaranta – 67 anni, pugliese - è da oltre vent’anni in Ilva (dal 1984 in Italsider), dove ha lavorato a più riprese negli ultimi anni. Attualmente rivestiva il ruolo di direttore della Divisione Tecnica e Operativa di Ilva in amministrazione (la prima). Negli anni della gestione Arcelor, quindi, è rimasto fuori dal perimetro di Acciaierie d’Italia.
Ora l’ingegnere è chiamato al difficile compito di traghettare il principale polo siderurgico italiano anche alla ricerca di un nuovo socio privato per il rilancio dell’azienda. E in merito potrebbe tornare utile l’esperienza formativa avuta negli anni ’90 alla giapponese Nippon Steel.
In parallelo, resta sullo sfondo lo scontro con Arcelor Mittal, il socio privato messo da parte con l’avvio dell’amministrazione straordinaria. Con un comunicato stampa, la società franco indiana scrive «…Si conclude così il coinvolgimento di ArcelorMittal in AdI, iniziato nel 2018. La situazione finanziaria di AdI è stata ulteriormente influenzata dal fatto che il governo italiano ha erogato meno di un terzo dei 2 miliardi di misure di sostegno offerte al momento della creazione della partnership con Invitalia», accusa il gruppo che velatamente promette battaglia legale e indica nel mancato possesso degli impianti tutte le ragioni dello stato di quasi comprovata insolvenza del gruppo.
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