Il Consiglio dei ministri esaminerà il disegno di legge delega sulla Riforma fiscale domani, giovedì 16 marzo. "Sono lieta di annunciare che la legge delega di riforma del sistema fiscale verrà portata in Consiglio dei ministri domani (giovedì 16 marzo ndr.)", ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del question time di oggi alla Camera, sottolineando il principio che muoverà la riforma:"Più assumi e meno paghi tasse".
"Siamo convinti che questo sia un fattore fondamentale per il rilancio delle nostra economia. La legge delega di riforma fiscale verrà portata al Cdm di domani", ha detto, sottolineando che la riforma sarà basata su tre principi cardine: riduzione della pressione fiscale; un nuovo rapporto non vessatorio ma paritetico tra Stato e contribuente e reale lotta all'evasione fiscale. In attesa di quanto uscirà dai tavoli con le parti sociali, possiamo dare un’occhiata alla bozza del testo, suddivisa in cinque capitoli. Il cuore della questione è intervenire su Irpef, Irap, Ires, Iva e tributi doganali, rivedendo anche i meccanismi di accertamento, di riscossione e sanzionatori.
La Riforma fiscale
Lo Stato vuole adeguare e rinnovare l’aspetto fiscale, puntando sull’adempimento dei contribuenti e sulle tecnologie.
I primi verranno stimolati ad assumere un corretto atteggiamento nei confronti del fisco, irrogando sanzioni minori a chi collaborerà con l’erario. La tecnologia interverrà a fare da supervisore, con particolare riferimento ad algoritmi di Intelligenza artificiale a cui sarà demandato il compito di coadiuvare le autorità di indagine e verifica.
Una riforma in 22 articoli suddivisi in cinque parti:
- principi generali e tempi di attuazione
- tributi
- procedimenti e sanzioni
- testi unici
- disposizioni finanziarie
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto sottolineare la necessità di "un nuovo rapporto di fiducia tra Stato e contribuente" e considera "prioritario intervenire per riformare i procedimenti dell'amministrazione finanziaria e semplificare l'intero sistema fiscale".
Al di là delle questioni prettamente fiscali, la bozza del disegno di legge si immerge anche nel mondo del gioco d’azzardo che attira sempre più denaro, tant’è che nel corso del 2022 ha fatto registrare una crescita del 28% (19,6 miliardi di euro).
Imposte, aliquote e sconti
L’Irpef, oggi basata su quattro aliquote, verrà rimodellata su tre diverse fasce e verrà introdotta una flat tax incrementale anche per i lavoratori dipendenti.
La premier ha confermato una delle idee di fondo della bozza del disegno di legge: "Un asse portante della delega fiscale sarà la revisione del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche, con progressiva riduzione del numero di aliquote Irpef e l'obiettivo di un minore carico fiscale per tutti i contribuenti, con particolare attenzione ai redditi medio bassi e tenendo conto della composizione del nucleo familiare".
Particolare rilievo assume anche la questione delle spese riconosciute valide per le detrazioni fiscali: verranno escluse le spese sanitarie, gli interessi passivi sui mutui per la prima casa, i contributi di colf e badanti e le spese per l’istruzione. Al posto del computo aritmetico verrà introdotto un forfait che varia a seconda dello scaglione di reddito.
Si parla di deduzioni pari al 4% per gli scaglioni più bassi, del 3% per quelli intermedi, del 2% per gli scaglioni più alti e, probabilmente, dell’assenza di deduzioni per i redditi superiori ai 100mila euro annui.
La riforma vuole semplificare il sistema fiscale e alleggerirne il peso. Le deduzioni fiscali possibili oggi sono più di 600, erodono gettito per circa 165 miliardi di euro e tengono soltanto parzialmente conto del reddito di chi ne usufruisce. Un forfait a scalare con l’aumento del reddito garantirebbe una maggiore equità.
Irap e Iva
Le società di persone, le società tra professionisti e gli studi associati non saranno più soggetti Irap ma pagheranno una sovraimposta calcolata sull’imponibile Ires. L’Iva sarà oggetto di revisioni che vanno dalle regole sulle operazioni esenti alle aliquote al regime delle detrazioni, attivando anche una procedura semplificata per i rimborsi che lo Stato deve a cittadini e imprese.
Ires e capitali stranieri
Le imposte sul reddito delle imprese vogliono diventare strumento per attirare capitali esteri. Dal 24% attuale si vuole ridurla per i due anni successivi a quegli imprenditori che creano occupazione o investono. L’obiettivo è quello di portarla in modo progressivo al 15%, diventando così incentivo per le imprese virtuose.
"Dal primo gennaio 2024 ci sarà la global minimum tax che è una importante novità approvata in Europa che però rende necessaria una revisione dell'Ires per non comprimere la competitività delle imprese", ha spiegato la premier chiarendo un po' meglio il contesto: "Intendiamo ridurre l'aliquota Ires sugli utili non redistribuiti che vengono impiegati in investimenti qualificati e in nuove assunzioni a tempo indeterminato. Più assumi, meno tasse paghi allo Stato".
Evasione e Intelligenza artificiale
L’erario e le autorità di verifica intendono avvalersi degli strumenti di analisi offerti dalle Intelligenze artificiali, utilizzando algoritmi in grado di scoprire anomalie o comportamenti divergenti a quelli dichiarati in sede fiscale dai contribuenti.
Raccogliere i dati, sapere come usarli e poterli usare, tuttavia, sono argomenti ben diversi tra loro. Non va dimenticato che le norme sulla privacy sono importanti per i contribuenti e il fisco è tenuto a rispettarle, non potendo di fatto varcare confini non autorizzati dal garante.
Non c'è solo l'apporto delle tecnologie, l'anima della riforma ripropone un rapporto fiduciario tra erario e contribuenti:
"La riduzione della pressione fiscale è la via più efficace per ridurre l'evasione, che nonostante le misure molto severe degli ultimi anni è rimasta sostanzialmente inalterata", ha concluso Giorgia Meloni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.