
La mano della Cina si allunga sugli oceani. Navi da ricerca di Pechino vengono segnalate sempre più spesso ben lontane dalle proprie coste sollevando dubbi e timori tra i suoi vicini, e non solo. Stando infatti all'analisi pubblicata dal Wall Street Journal, tali imbarcazioni civili sono a caccia di informazioni e dati che potrebbero essere usati dal Paese del dragone in un conflitto nel prossimo futuro.
Le navi cinesi sono impegnate in operazioni di mappatura dei fondali marini nonostante le proteste, tra gli altri, di Giappone e India. I risultati delle esplorazioni navali presentano anche un’utilità di tipo scientifico ma gli addetti ai lavori esprimono preoccupazioni sull'inquietante controllo esercitato dai militari sulle ricerche civili. Come sostiene l’esperto Matthew Funaiole del Center for Strategic and International Studies (Csis)“se quei dati possono avere un qualche valore per le forze armate cinesi e vogliono accedervi li otterranno”.
Il quotidiano americano riferisce che in qualsiasi momento ci sono circa una dozzina di navi cinesi attive in tutto il mondo. Tra queste, nelle ultime settimane è stata segnalata la presenza, in particolare nell’Oceano Indiano orientale, della Xiang Yang Hong 01 e della Dong Fang Hong 3. Secondo uno studio condotto dal Csis su 64 imbarcazioni da ricerca del gigante asiatico, oltre l’80% di esse è legato alla “promozione dell’agenda geopolitica di Pechino”.
La Cina si è difesa dalle accuse sostenendo che le sue attività di ricerca sono conformi alle disposizioni contenute nella Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. In base a tale trattato, gli Stati costieri hanno la giurisdizione sulla ricerca nelle loro zone economiche esclusive che si estendono per 200 miglia dalla costa. Washington, che non ha sottoscritto la Convenzione, ritene che le indagini militari siano esenti dalle limitazioni e le navi oceanografice dell'U.S. Navy svolgono studi anche nei pressi della Cina. Da questo punto di vista, Pechino si sta dunque avvicinando alla prassi seguita dagli Stati Uniti.
La crescente assertività della Repubblica Popolare nell’Indo-Pacifico e, più significativamente, attorno a Taiwan non rassicura sulle intenzioni pacifiche del gigante asiatico guidato da Xi Jinping. La Cina ha comunicato ieri di aver condotto "esercitazioni militari punitive" nei pressi dello Stretto presentandole come "una contromisura ai recenti giudizi provocatori" del presidente taiwanese William Lai "che propugnavano l'indipendenza” di Taiwan. Il ministero della Difesa di Taipei ha reso noto di aver rilevato lunedì mattina un totale di 26 aerei da guerra cinesi in manovre congiunte con diverse unità della Marina di Pechino. Nel pomeriggio il ministero ha poi riportato altri 28 velivoli militari in coordinamento con unità navali dell'Esercito popolare di liberazione.
Come è facilmente intuibile proprio la Marina cinese potrebbe trovare di particolare utilità scansioni dettagliate dei fondali che fornirebbero informazioni sulla visibilità delle mine navali e sulla precisione dei sonar. Dati che sono fondamentali per individuare o manovrare sottomarini in gran segreto e ottenere un vantaggio sulle forze nemiche in caso, ad esempio, di un conflitto per il controllo di Taiwan.
La mappatura dei fondali è inoltre utile per determinare quali minerali possono essere estratti dalle profondità marine. Il mese scorso la Cina e le Isole Cook, che hanno una zona economica esclusiva di 700mila miglia quadrate nel Pacifico meridionale, hanno siglato un’intesa per la cooperazione nella ricerca oceanografica. Le Isole Cook sono tra le poche nazioni ad aver rilasciato permessi per l’esplorazione mineraria in acque profonde che potrebbe portare all’estrazione di minerali dagli abissi. La Nuova Zelanda ha provato a protestare per l'accordo.
La reazione di Pechino non si è fatta attendere. Di lì a poco la Marina di Pechino ha infatti condotto delle esercitazioni militari nelle acque limitrofe ai territori neozelandesi. Un messaggio che a Wellington e in altre capitali non è passato inosservato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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