"Guerra in Ucraina provocata da Washington": la provocazione di Lavrov al G20

Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha inoltre smentito le informazioni sulla presunta preparazione di negoziati tra Russia e Ucraina da parte degli Stati Uniti

"Guerra in Ucraina provocata da Washington": la provocazione di Lavrov al G20

Sergei Lavrov ha definito "irrealistiche" le condizioni avanzate dall’Ucraina per negoziare una pace con la Russia. Direttamente da Bali, dove è in corso il summit del G20, il ministro degli Esteri russo ha commentato le proposte del leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, "definendole non realistiche e non adeguate". In merito ad un accordo, Larov ha spiegato a chiare lettere che la Russia vuole vedere "fatti concreti e non parole" sull'influenza esercitata dall'Occidente su Zelensky perché accetti di negoziare.

L’accordo sul grano

Tra gli altri temi toccati da Lavrov troviamo l’export di grano dal Mar Nero e gli attacchi sferrati contro gli Stati Uniti, accusati per l’ennesima volta da Mosca di aver provocato la guerra in Ucraina. Per quanto riguarda il grano, c’è stato un incontro al margine del summit G20 tra il ministro russo e il segretario generale Onu, Antonio Guterres.

A detta di Lavrov, Guterres avrebbe riportato le promesse di Usa e Ue sull'accordo per l'export della preziosa merce: coloro che saranno coinvolti nel commercio con la Russia non saranno sanzionati. Ricordiamo che l'intesa sul grano scade il prossimo sabato e che Mosca ha minacciato di non prolungarla fino a quando anche la parte che riguarda le proprie esportazioni, soprattutto di fertilizzanti, non verrà rispettata.

In altre parole, per rinnovare l'accordo sull'esportazione del grano ucraino sono necessarie garanzie che gli ucraini non utilizzeranno i canali riservati alle navi mercantili per condurre nuove azioni militari e che anche la Russia possa esportare il suo grano e i suoi fertilizzanti.

L’affondo di Lavrov

Dal discorso del presidente ucraino, Voldymyr Zelensky, al summit G20 si evince che "non ascolta alcun consiglio dell'Occidente sui negoziati con la Russia", precisando che il presidente ucraino ha dato prova di una "retorica russofobica e aggressiva".

Il ministro russo ha poi aggiunto che Mosca "vuole vedere prove concrete che l'Occidente è seriamente interessato a disciplinare Zelensky e spiegargli che non può continuare così, che questo non è nel suo interesse nè del popolo ucraino". "Più a lungo l'Ucraina rifiuta di negoziare", ha ammonito Lavrov, "più difficile sarà trovare un accordo".

L’attacco all’Occidente

Lavrov ha puntato il dito contro i Paesi occidentali che hanno provocato a "politicizzare" la dichiarazione finale del G20, includendo la condanna della Russia per le sue azioni in Ucraina. "La dichiarazione in questione copre tutte le aree discusse: cibo, energia e sanità. I nostri colleghi occidentali hanno cercato in tutti i modi di politicizzare questa dichiarazione e hanno cercato di includere formulazioni che avrebbero implicato la condanna delle azioni della Russia a nome dell'intero G20, cioè di noi stessi", ha detto Lavrov.

Allo stesso tempo, ha sottolineato l’agenzia Ria Novosti, Lavrov ha ribadito che, nonostante le dichiarazioni degli Stati Uniti al G20, "altri Paesi rimangono convinti che il conflitto in Ucraina sia stato provocato da Washington". Questo appare un chiaro tentativo da parte di Mosca di spaccare il fronte Occidentale, o quanto meno creare discrepanze diplomatiche al suo interno.

Il rebus dei negoziati

A conferma di ciò, il ministro russo ha citato Emmanuel Macron, il quale avrebbe confermato la sua intenzione di continuare i suoi contatti con Vladimir Putin per trovare una soluzione al conflitto in Ucraina. Lavrov, a margine del G20 a Bali, ha avuto due colloqui distinti con il capo dell'Eliseo e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. A entrambi, ha riferito l’emissario del Cremlino, è stato detto che "l'Ucraina sta ostacolando il processo negoziale con la Russia".

"In merito alle notizie secondo cui gli americani stanno preparando negoziati sull'Ucraina, queste voci spuntano

costantemente e allo stesso tempo scompaiono, non le commentiamo più", ha aggiunto Lavrov in una conferenza stampa dal vertice G20 di Bali, dicendo di non essere a conoscenza di un lavoro di Washington in questo senso.

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