I guai per Donald Trump sembrano non finire mai in questo periodo. La giornalista e scrittrice E. Jean Carroll ha intentato una causa per stupro e diffamazione nei confronti dell'ex presidente, pochi minuti dopo l'entrata in vigore di una nuova legge statale, a New York, che consente alle vittime di violenza sessuale di citare in giudizio i presunti responsabili per fatti avvenuti anche diversi decenni prima. Carroll, editorialista di lunga data per la rivista Elle, ha accusato per la prima volta il tycoon in un libro pubblicato nel 2019, nel quale affermava che Trump l'aveva violentata nel camerino di un grande magazzino di lusso di Manhattan nel 1995 o 1996.
Trump rigettò quell'accusa, sostenenbdo che Carroll "non era il suo tipo". In precedenza, a Carroll era stato impedito dalla legge statale di fare causa per il presunto stupro perché erano passati troppi anni dal fatto: la nuova legge di New York, tuttavia, offre alle vittime di reati sessuali che non hanno rispettato le scadenze associate alla prescrizione una seconda possibilità di intentare una causa. Occasione che Carroll ha deciso subito di cogliere.
La replica del magnate
Carroll sostiene che Trump "l'ha violentata e palpata con la forza" e che l'ha diffamata quando ha negato di averla violentata. L'ex presidente parla di una storia "completamente inventata" e non plausibile, poiché la violenza sarebbe stata commessa in pochi minuti in un affollato grande magazzino di New York City. "È una bufala e una bugia, proprio come tutte le altre bufale che sono emerse contro di me negli ultimi sette anni". Il giudice Lewis A. Kaplan, che presiede la causa per diffamazione intentata da Carroll tre anni fa, potrebbe decidere di includere le nuove denunce in un processo che probabilmente si svolgerà questa primavera.
L'avvocato di Carroll, Roberta Kaplan, ha dichiarato in un'udienza in tribunale questa settimana che le nuove accuse non saranno accompagnate da un'ulteriore raccolta di prove. In una dichiarazione riguardante la nuova causa, Kaplan ha affermato che il suo cliente "intende ritenere Donald Trump responsabile non solo per averla diffamata, ma anche per averla aggredita sessualmente, cosa che ha fatto anni fa in uno spogliatoio di Bergdorf Goodman". Il Giorno del Ringraziamento, ha aggiunto, "è stato il primo giorno in cui la signora Carroll ha potuto presentare la denuncia ai sensi della legge di New York, quindi la nostra denuncia è stata presentata al tribunale poco dopo la mezzanotte".
Nuovi guai per The Donald
È l'ennesima brutta notizia per Donald Trump, in questo periodo. Dopo la cocente delusione delle midterm e l'ascesa del rivale-ex pupillo Ron De Santis, questa settimana la Corte Suprema ha imposto all'ex presidente di consegnare la dichiarazione dei redditi alla Commissione della Camera che chiedeva al tycoon di entrare in possesso del documento sin dal 2019. E non solo.
Il giudice della Corte suprema di Stato di New York Arthur Engoron, come riportato dall'agenzia Agi, ha fissato per il 2 ottobre 2023 l'inizio del processo a Donald Trump, la sua compagnia, la Trump Organization, e i tre figli Donald Jr, Ivanka e Eric, accusati di aver truccato il valore delle loro proprietà e di frode fiscale per poter accedere a finanziamenti da centinaia di milioni di dollari da parte delle banche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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