É ben nota la posizione del governo tedesco al fianco delle Ong che operano nel Mediterraneo. Nell'ultima finanziaria, su input dei Verdi, la maggioranza parlamentare a Berlino ha approvato un importante finanziamento pubblico a favore dell'associazione a cui appartiene Sea Watch. Difficile però pensare, fino alle scorse ore, che un gruppo di parlamentari tedeschi potesse scrivere una lettera indirizzata ai parlamentari italiani. Entrando così a gamba tesa nel dibattito politico nostrano.
Un gruppo di 65 parlamentari tedeschi, in particolare, ha preso netta posizione a favore delle Ong chiedendo ai deputati italiani di non votare il decreto relativo alle nuove norme per le navi operanti dinnanzi le coste libiche. A renderlo noto sono state fonti medatiche vicine al gruppo editoriale Rnd.
La lettera dei deputati tedeschi
"L'Italia, in quanto Paese mediterraneo e sulla frontiera esterna dell'Ue, non deve essere lasciata sola, come spesso è accaduto in passato nella gestione dei flussi dei profughi. Allo stesso tempo, siamo molto preoccupati per il decreto sulle Ong". Inizia così la missiva dei 65 deputati tedeschi rivolti ai colleghi italiani. E, in particolare, ai senatori di palazzo Madama visto che proprio nelle scorse ore il decreto è stato approvato alla Camera dei Deputati. La norma contiene, tra le altre cose, le nuove regole per le Ong obbligate adesso a comunicare tempestivamente i soccorsi effettuati in mare e ad evitare di sostare per più giorni nelle acque dove hanno operato gli interventi.
"Il provvedimento - si legge nella lettera - contraddice il diritto internazionale del mare, i requisiti internazionali in materia di diritti umani e il diritto derivato europeo". Una netta presa di posizione quindi, alla vigilia del voto previsto domani al Senato. L'iniziativa dei 65 deputati del Bundestag è stata promossa in primo luogo da Julian Pahlke e Hakan Demir, esponenti rispettivamente dei Verdi e della Spd. I due principali partiti della maggioranza di governo tedesca, spalleggiata anche dai Liberali.
Molti i volti noti della politica tedesca firmatari della missiva. Tra questi anche Anton Hofreiter, ecologista e nome di peso in quanto presidente della commissione affari europei della Camera Bassa del parlamento di Berlino. Così come anche il deputato socialista Lars Castellucci. Sia i Verdi che i socialdemocratici hanno sempre espresso ampio sostegno alle attività delle Ong.
"Ai colleghi italiani chiediamo di lavorare per il rispetto incondizionato del diritto internazionale - si legge ancora nella lettera - e di utilizzare a tal fine il loro margine di manovra parlamentare. Non solo, ma tra le frasi dei deputati tedeschi c'è spazio anche per una critica all'attuale politica del governo italiano sulla questione migratoria.
"Critichiamo l'attuale politica italiana di non assegnare alle organizzazioni non governative che soccorrono i migranti porti sicuri più vicini al luogo dei salvataggi, ma porti nel nord Italia raggiungibili soltanto dopo diversi giorni di navigazione - scrivono ancora i 65 deputati tedeschi -Tale decisione mette in pericolo la vita e l'integrità fisica delle persone soccorse. Inoltre, l'obbligo per le unità delle ong di effettuare soltanto un salvataggio alla volta mina le capacità di soccorso nel Mediterraneo. Un minor numero di navi di soccorso nella zona di ricerca e salvataggio (Sar) non porterà a un minor numero di persone in fuga, ma solo a più morti in fuga".
L'ingerenza del Bundestag negli affari italiani
Non tutti in Germania condividono la linea dei deputati che hanno scritto ai loro colleghi di Roma. La Cdu, il partito di centrodestra tedesco all'opposizione rispetto alla "coalizione semaforo" a sostegno del cancelliere Olaf Scholz, ha criticato nei mesi scorsi il finanziamento erogato all'associazione United4Rescue. Un gruppo al cui interno figura anche l'Ong Sea Watch, la stessa per la quale ha operato Carola Rackete nel giugno 2019.
Non solo, ma Manfred Weber, membro Cdu e soprattutto leader del Partito Popolare Europeo, nei giorni scorsi ha parlato della necessità di aiutare l'Italia e di regolamentare le attività delle Ong. Portare cioè a livello europeo le norme che domani probabilmente verranno approvate in Italia al Senato.
La lettera dei parlamentari tedeschi è forse l'ultimo tentativo di ostacolare una politica vista come "anti Ong" nel nostro Paese, la quale poi potrebbe essere trasferita in Europa.
Un tentativo che assomiglia da vicino a un'ingerenza. Al di là delle tematiche affrontate, come avrebbero reagito a Berlino a una lettera scritta da esponenti politici italiani indirizzata al Bundestag?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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