"Tutti i giudici sono un obiettivo". Rete anarchica pronta a sferrare l'attacco

Ancora una minaccia contro le sedi istituzionali italiane: gli anarchici indicono una nuova mobilitazione contro le ambasciate

"Tutti i giudici sono un obiettivo". Rete anarchica pronta a sferrare l'attacco

Nuova minaccia anarchica dal web nel nome di Alfredo Cospito. Sui siti di settore è comparso un nuovo manifesto di "mobilitazione internazionale nelle ambasciate italiane". Il simbolo che compare è sempre quello del Fai, la Federazione anarchica informale, gli stessi che avevano indetto la settimana che ha portato agli attentati di Barcellona e Berlino. Nel manifesto ancora gli organi nello stato nel mirino: "Se muore Alfredo Cospito tutti i giudici sono un obiettivo". Non ci sono date nel manifesto, non ci sono indicazioni ulteriori se non quella che, ormai, è chiara: l'Italia è sotto il ricatto della violenza anarchica.

Domenica un proiettile è stato inviato alla sede del quotidiano Tirreno e nel biglietto che lo accompagnava si leggono le stesse identiche parole del nuovo volantino di chiamata: "Se Alfredo Cospito muore, tutti giudici sono obiettivi". Non può essere un caso che quel volantino e il foglio di accompagnamento al proiettile inviato ai media contengano lo stesso identico messaggio. Nello scritto, fatto a penna, recapitato nella redazione del quotidiano toscano non c'erano sigle anarchiche ma solo il simbolo che, da sempre, accompagna questi gruppi, una semplice A.

Si susseguono, ormai da una settimana, gli atti intimidatori e di violenza contro il nostro Paese a supporto di Alfredo Cospito, detenuto nel carcere di Opera a Milano e in sciopero della fame volontario da oltre 3 mesi contro il 41-bis. L'anarchico ha dichiarato di lottare contro l'eliminazione del regime carcerario duro previsto per evitare contatti tra i detenuti e le organizzazioni o i gruppi criminali esterni, istituito negli anni Novanta contro la mafia Alfredo Cospito è stato destinato a questo particolare regime in quanto dal carcere continuava ad avere contatti con i gruppi all'esterno, come confermato anche di recente.

Nei giorni scorsi è stato rivendicato l'attentato all'auto del primo consigliere dell'ambasciata italiana, Luigi Estero, data alle fiamme nella notte tra sabato 28 e domenica 29 gennaio, poche ore dopo l'assalto al palazzo del consolato italiano a Barcellona. La rivendicazione è stata attuata dalla "cellula degli uccelli neri" che ha minacciato gli organismi dello Stato.

In questa nuova chiamata all'azione, si conferma l'intento di destabilizzare lo Stato, mettendo nel mirino i giudici. Una strategia che richiama molto da vicino, almeno negli intenti e nei toni, quella di un passato molto lontano, tanto che difficilmente si sarebbe immaginato un ritorno di quelle rivendicazioni.

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