Se lo Stato è nemico / Ripuliti i muri sporchi. Ma il colore è fuorilegge

Ridipingono a spese proprie le parti imbrattate dai writer ma il Comune li diffida: "Tinta sbagliata, tutto da rifare"

I graffitari imbrattano, i cittadini ripuliscono. Ma alla Soprintendenza le tonalità dei colori usati non garbano e così il Comune ordina: «Ridipingere».

Dopo il danno c'è sempre la beffa. Una legge naturale che non ammette eccezioni, specie quando si ha a che fare con la burocrazia di Stato. Lo hanno imparato a proprie spese cittadini e commercianti di via Petroni, nel cuore del centro storico di Bologna. Il quartiere è da tempo ai ferri corti con i writers : per alcuni, artisti (magari incompresi). Per altri, semplicemente, vandali. Andate a vuoto le proteste, di fronte all'incapacità del Municipio e delle forze dell'ordine di porre un argine al proliferare dei dipinti sui muri (altrui), i petroniani si sono organizzati. Dandosi da fare almeno per passare una mano di vernice sull'incapacità delle istituzioni. E per due fine settimana hanno lavorato di pennello e colore sulle pareti peggio ridotte. Ma appena completata l'opera, neppure il tempo d'asciugarsi la fronte che subito è arrivata la batosta. Col Comune che, sollecitato dalla Soprintendenza, ha vergato una formale diffida su carta intestata dell'Ufficio Edilizia.

Categorico l'ordine: rifare tutto. Daccapo. Di quali mancanze sono accusati i volenterosi bolognesi? D'aver usato le stesse tinte forti dei campioni del graffito, compromettendo il patrimonio storico e monumentale della zona? Affatto. «Vanno eseguite le velature di accompagnamento - argomenta puntiglioso Palazzo d'Accursio - che raccordino il colore della parte inferiore con quello della parte superiore». Qualora manchi il portico, «occorre la pulitura o ritinteggiatura fino a segni architettonici, quali cornicioni o linee elettriche». E pazienza se questo comporterà nuove spese e il sacrificio di altro tempo libero. «Interventi lodevoli come il vostro, se non compiuti nel modo corretto rischiano di compromettere l'aspetto positivo dell'operazione di volontariato», fa la ramanzina il Comune.

Per cui da sabato di nuovo tutti al lavoro. Gratis.

Per ripristinare, come chiedono i funzionari municipali, «gli elementi che segnino lo stacco tra la parte pulita e quella non trattata». Quello che forse manca sulla facciata di qualche casa di via Petroni, ma che di certo in Italia è nitido e sempre più evidente nel rapporto tra cittadini e burocrati di Stato.

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