nostro inviato a Inzago
«Certo che me le ricordo. Le due ragazze col velo. Parlavano poco, a volte non rispondevano neanche al saluto. Poi a un certo punto si è messa il velo anche la madre. Sì, erano italiane. Qui la più grande non si vede più da tempo, non so che fine abbia fatto». In via Garibaldi - nel centro di Inzago, paesone di diecimila anime, nella pianura tra Milano e Bergamo - la traccia di Maria Giulia riaffiora appena, nei ricordi dei vicini di casa. Le due sorelle Sergio, italiane al cento per cento, abbacinate dalla voglia di Islam sulla spinta del matrimonio con un albanese di Maria Giulia, la sorella maggiore, alla nuova religione hanno convertito un po' per volta anche la madre. Oggi Maria Giulia non esiste più. Al suo posto c'è Fatima Az Zahra, il nuovo nome che si è scelto, il nome della quarta e ultima figlia di Maometto. Maria Giulia-Fatima è da qualche parte a est, forse in Siria, a combattere per la jihad: così ha spiegato il ministro dell'Interno Alfano, che l'ha messa - unica femmina - nell'elenco dei quattro italiani diventati foreign fighters , occidentali scesi in guerra contro l'Occidente.
In casa sono rimaste la sorella, e la madre velata di nero, che dice «non è in Siria, la sentiamo continuamente», e se le telecamere le chiedono perché si è convertita dice, con l'accento di Napoli, che «Allah è grande e Maometto è il suo profeta». In paese, la conversione di Maria Giulia ha lasciato poche tracce, «veniva qui col fidanzato o col marito, normale, gentile... Certo, incuriosiva vedere una di noi col velo», racconta la gelataia vicino casa. A farsi largo nel percorso che porta una ragazza italiana a scegliere la jihad aiuta lei stessa, Maria Giulia, nella sua autobiografia virtuale su Facebook, che giorno dopo giorno racconta la sua metamorfosi: che però non si compie del tutto, perché dentro Fatima un po' di Maria Giulia sopravvive, e insieme ai siti del Corano nell'elenco dei «mi piace» compaiono quelli di qualunque ragazza italiana, le riviste di moda, il cioccolato Lindt, i prodotti per dimagrire.
Poi, però, c'è l'altra lei, quella che con la furia della convertita clicca a più non posso sulle pagine dell'ortodossia musulmana. Che a novembre del 2012 mette come immagine di copertina la foto di una donna coperta dal nijab, e chissà se sotto il velo viola e nero c'è davvero lei; ma pochi giorni dopo ci ripensa, e al posto della foto col velo mette il panorama della Mecca. Maria Giulia-Fatima studia il Corano, cita i versetti, e in vista del matrimonio lancia l'appello, «care sorelle c'è qualcuna di voi che ha delle foto di spose con niqab? Devo prendere spunto su come fare il mio niqab da sposa». Ma lancia anche i suoi proclami inequivocabili, «Allahumma rinsalda le nostre gambe e dacci la vittoria sui miscredenti».
Marianna, la sorella, non ha islamizzato il suo nome, ma il sentiero è quello segnato da Maria Giulia: a settembre dello scorso anno, Marianna linka sulla sua pagina il sermone di Abu Bakr Al Baghdadi, il califfo dell'Isis. E sulle pagine delle due italiane col velo è tutto un pullulare di richiami all'Islam nella sua accezione più estrema. Saranno davvero loro, le due sorelle Sergio, i corpi senza forma e senza volto che appaiono sulla pagina di Facebook, due figure velate abbracciate l'una all'altra? Di sicuro sono loro a rimbalzare con frequenza ossessiva i messaggi di intolleranza, a invocare la vittoria sugli infedeli. Ma ciò che più colpisce è l'ossessione per il velo. Ciò che per milioni di donne nei paesi arabi è una imposizione, per le due sorelle Sergio sembra una conquista. E per vedere la faccia di Maria Giulia bisogna frugare nel suo vecchio profilo Facebook, quello abbandonato ormai da anni insieme al nome italiano: una faccia serena, da ragazza qualunque.
Solo loro sanno quando tutto è scattato, quando la curiosità per la religione di
un amico o di un fidanzato è diventata fanatismo e voglia di guerra santa. Chissà dov'è oggi, Fatima AzZahra. E chissà cosa è rimasto davvero dentro di lei di Maria Giulia, la ragazza qualunque a cui piaceva Cosmopolitan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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