"Vogliamo attendere prima l'analisi costi-benefici legata al Terzo Valico". Questa la motivazione con cui i consiglieri regionali liguri del Movimento 5 Stelle si sono rifiutati di aderire all'odg della conferenza dei capigruppo per invitare il Governo a sbloccare i fondi per il sesto lotto del Terzo Valico, opera fondamentale per lo sviluppo del porto e l'economia di tutta la città. Per rendere efficace il documento serviva l'unanimità ma i grillini hanno detto no, scatenando la rabbia degli operai delle ditte impegnate nella realizzazione della grande opera. "Per colpa loro ci sono 2 mila persone a rischio. Non vogliamo il reddito di cittadinanza, ma lavorare", hanno urlato i rappresentanti sindacali delle tre ditte interessate dal loro niet: Fillea, Filca e Feneal.
Entro il 2021 il Terzo Valico dovrebbe essere pronto. Usiamo il condizionale perchè questa grande opera, ritenuta di fondamentale importanza dagli esponenti del mondo economico e produttivo per sveltire il trasporto delle merci da e per Genova, sede del porto più grande del Mediterraneo, è di nuovo a rischio. Colpa del Movimento 5 Stelle, che ha ribadito per l'ennesima svolta il suo scetticismo nei confronti della linea ferroviaria in costruzione ormai dal 2013. Durante la conferenza dei capigruppo in consiglio regionale ligure, di fronte all'opportunità di sottoscrivere l'ordine del giorno condiviso da tutti i rappresentanti per chiedere al Governo di sbloccare i fondi necessari a finanziare il sesto lotto dell'opera, i grillini si sono opposti. "Prima vogliamo conoscere il rapporto costi-benefici", il motivo alla base del loro rifiuto di sottoscrivere il documento.
Un "no" in linea con quanto già detto in passato da esponenti nazionali del Movimento come il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, e il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio. Gli altri partiti in Regione non ci stanno. "Non si capisce perché una volta fatto il quinto lotto del Terzo Valico non si debba completare l'opera. I soldi del sesto lotto ci sono", ha detto il consigliere regionale della Lega, Franco Senarega.
Ancora più duro - come scrive Repubblica - è stato il segretario generale della Fillea, Fabio Marante. Per colpa del Movimento 5 Stelle "Ci sono oltre 2 mila posti di lavoro a rischio. Nel pomeriggio l'assemblea dei lavoratori deciderà se indire scioperi e manifestazioni in vista del prossimo consiglio regionale del 23 ottobre". Mentre un operaio ha lanciato una precisa accusa nei confronti del ministro delle Infrastrutture.
"Dite a Toninelli che vogliamo lavorare, non il reddito di cittadinanza", quindi la minaccia: "Siamo pronti a bloccare Genova".Dopo i cittadini della Valpolcevera, altre persone sono pronte a scendere in piazza a Genova per difendere i propri diritti. Si prospetta un autunno caldo. Anzi, lo è già.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.