Ha accoltellato quattro persone per strada, durante i festeggiamenti di Capodanno, prima di essere ucciso da un carabiniere intervenuto per fermarlo. Un veglione di paura quello vissuto dagli abitanti di Villa Verrucchio, nel riminese, dove un cittadino egiziano di 23 anni si è avventato contro i passanti senza un apparente motivo, provando poi a colpire uno dei militari che cercava di immobilizzarlo, costretto a fare fuoco. Il carabiniere, ora indagato per eccesso di difesa, ha ricevuto la solidarietà del ministro Matteo Salvini.
È stato un ragazzo di 18 anni che stava acquistando le sigarette ad un distributore automatico il primo a rimanere ferito, intorno alle 22,30. Aggredito alle spalle e colpito con cinque coltellate tra schiena e volto, il giovane è stato trasportato presso l'ospedale Infermi di Rimini e si trova in gravi condizioni. Poi è toccato ad un coetaneo, raggiunto al busto e alla schiena. Secondo alcune testimonianze sembra che prima l'egiziano avesse aggredito, ma senza ferirlo, un uomo davanti ad un bancomat. Mentre si dileguava, i passanti hanno allertato i soccorsi.
In un primo momento si era pensato ad una rapina finita nel sangue, un movente smentito dai fatti successivi. Un'ora più tardi, infatti, l'egiziano è tornato sul posto e ha aggredito altre due persone, una coppia di turisti romani. Feriti, sono stati ricoverati all'ospedale Bufalini di Cesena, non in pericolo di vita. Quando sono arrivate le forze dell'ordine, il cittadino egiziano ha iniziato a reagire ai tentativi di fermarlo. Uno dei militari ha anche sparato diversi colpi in aria per intimidirlo, ma la furia del nordafricano non si è placata, tanto che ha continuato ad avventarsi in modo minaccioso con il coltello in mano contro uno dei carabinieri. A quel punto è stato esploso il colpo che lo ha ucciso. La Procura di Rimini ha aperto un'inchiesta sull'accaduto. Durante la notte è giunto sul posto anche il magistrato di turno nel tentativo di fare chiarezza sulla dinamica della sparatoria e sul movente che ha spinto l'aggressore ad agire nella notte di Capodanno. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Sara Posa, che ha iscritto nel registro degli indagati il nome del carabiniere per eccesso di difesa. Un atto dovuto, ha fatto sapere la procuratrice capo Elisabetta Melotti. Il sottufficiale che ha sparato è descritto come esperto e rigoroso. Il ministro dei Trasporti e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini si è schierato dalla sua parte: «Onore al carabiniere».
«Ci seguiva con il coltello in mano, ha colpito un mio amico alla pancia e al fianco. Noi scappavamo e lui dietro che ci inseguiva. Siamo corsi verso la piazza, ma poi abbiamo attraversato la strada per tornare indietro, non volevamo che ci seguisse tra la folla, sarebbe stato un disastro», ha raccontato uno dei ragazzi aggrediti. L'egiziano potrebbe essere lo stesso che un paio di giorni prima aveva minacciato i passanti nelle stesse strade della località romagnola. Se così fosse si tratterebbe di un giovane entrato irregolarmente in Italia due anni fa che poi avrebbe chiesto ed ottenuto protezione internazionale. In tasca avrebbe avuto un cellulare e un Corano tascabile.
Per sgombrare il campo da ogni ipotesi, gli inquirenti stanno facendo tradurre alcune registrazioni in cui l'egiziano pronuncerebbe frasi in arabo. E poiché nelle vicinanze dei luoghi delle aggressioni c'è un struttura sanitaria per persone con problemi mentali, stanno verificando anche se in passato l'uomo fosse stato paziente.
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