Mascherine Ffp2 a un prezzo massimo calmierato di 75 centesimi l'una. Il governo ha raggiunto l'accordo con le farmacie per la vendita dei dispositivi di protezione individuale che dal 25 dicembre sono diventati obbligatori su mezzi di trasporto, luoghi pubblici come cinema e teatri, oltre che per le persone vaccinate che hanno avuto un contatto stretto con un positivo e che non sono più soggette alla quarantena ma, in base alle nuove norme, soltanto all'autosorveglianza.
L'intesa con FederFarma, AssoFarm e FarmacieUnite raggiunta dalla struttura commissariale del generale Figliuolo sarà «siglata a breve, le adesioni saranno sottoscritte attraverso il sistema tessera sanitaria». Il presidente nazionale di Federfarma Marco Cossolo, rivolge un appello «per una massiccia adesione, da parte dei colleghi, al protocollo d'intesa. È un ulteriore servizio che rientra appieno nell'evoluzione del nuovo modello di farmacia, anello di congiunzione tra cittadini e Ssn».
Le polemiche erano scoppiate quando, sotto Natale, le Ffp2 sono diventate obbligatorie e sono schizzate a picchi di oltre i tre euro l'una, mentre prima si trovavano ancora a 80 centesimi. Negli ultimi giorni in farmacia variavano in media da 1,50 a 2,60 euro a pezzo, come hanno denunciato le associazioni dei consumatori. Secondo il Codacons ora occorre «sanzionare chi, negli ultimi giorni, ha realizzato speculazioni vendendo le mascherine a prezzi rincarati». L'associazione annuncia di aver presentato un esposto a 104 procure della Repubblica per il presunto reato di aggiotaggio. Dalle farmacie fanno però notare che non si tratta di speculazioni - che riguarderebbero solo una minoranza dei casi - ma di costi di filiera da sostenere su volumi di acquisto che non sono paragonabili a quelli della grande distribuzione, in grado di abbattere i costi. Ora molti farmacisti rischiano di rimetterci nella vendita imposta a 75 centesimi.
C'è però anche l'incognita dei tempi: «Si spera che la prossima volta vengano finalmente fissati i prezzi prima dell'introduzione dell'uso obbligatorio e non viceversa, ma anche perché ancora oggi non sappiamo esattamente da quando si troveranno a 0,75 centesimi», avverte l'Unione Nazionale Consumatori. Ad abbassare i prezzi delle Ffp2 dal 31 dicembre è stata la rete vendita della Coop: «Cinquanta centesimi di euro per ciascuna mascherina Ffp2, per venire incontro al più ampio utilizzo richiesto di questa tipologia di mascherine. Non è la prima volta che ritocchiamo al ribasso i prezzi di fronte a una emergenza sanitaria, gli obiettivi che ci prefiggiamo sono evitare speculazioni ed offrire soluzioni a vantaggio di tutti».
Sull'accordo raggiunto da Figliuolo con le farmacie c'è il plauso di tutte le forze politiche, ma il capogruppo di Leu Federico Fornaro attacca: «È un fatto positivo, ma resta l'amarezza di aver visto ancora una volta speculatori che le vendevano a 2 euro. Ci attendiamo controlli da parte della Guardia di finanza». Invece per il deputato del M5s Giuseppe L'Abbate «introdurre un tetto non eviterà distorsioni di mercato. Basterebbe che lo Stato si prendesse carico di distribuire le mascherine alle famiglie più deboli e acquistandole attraverso la centrale di acquisto Consip.
Abbiamo già vissuto questa situazione quando l'ex commissario Arcuri introdusse il prezzo calmierato di 0,50 euro alle chirurgiche - prosegue -. Così facendo le rese rare in quanto indisponibili e, quindi, introvabili per i cittadini».
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