Il presidente onorario dell’Anpi, Carlo Smuraglia, è morto a Milano a 99 anni. "Il suo nome resterà nella storia di questo Paese per l’appassionata partecipazione alla Resistenza - si legge sulla pagina Facebook dell'associazione nazionale partigiani - lo strenuo impegno per la piena attuazione della Costituzione, dei diritti, della democrazia. Tutta l’Anpi, nel ricordare l’umanità, la sapienza e la forza con cui Carlo ha presieduto l’Associazione, si stringe al dolore della moglie Enrica, dei figli e dei nipoti".
Nato ad Ancona il 12 agosto 1923, dopo il liceo si trasferì a Pisa per studiare legge. Dopo l'8 settembre 1943 rifiutò la chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana e si unì alla Resistenza. Pochi mesi dopo si arruolò nei volontari del Gruppo di combattimento "Cremona", che rispondeva agli ordini dell'ottava armata britannica di stanza nel Belpaese.
Terminata la guerra riprese gli studi e, nel 1946, si laureò in Giurisprudenza nell'ex Collegio Mussolini (la futura Scuola di perfezionamento Sant'Anna). In seguito intraprese la carriera di avvocato e accademico, senza mai dimenticare la passione politica. Negli anni ’50 difese alcuni partigiani accusati di vari omicidi, mentre nel 1966 tutelò i diritti degli studenti del giornalino scolastico del liceo Parini di Milano, "La zanzara", finito al centro di una durissima polemica mediatica.
Consigliere regionale in Lombardia del Pci dal 1970 al 1985, dal 1986 al 1990 fu membro del Consiglio superiore della magistratura. Eletto al Senato nelle file dei Democratici di Sinistra, rimase a Palazzo Madama dal 1992 al 2001.
Il 16 aprile 2011 divenne presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, riconfermato nel 2016. Di recente aveva espresso posizioni critiche nei confronti dei vertici dell'Anpi, ostili all'invio di armi a Kiev. "Quella dell'Ucraina è Resistenza - disse in alcune interviste - e va aiutata anche con le armi".
"Ci lascia oggi un grande italiano - scrive su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta -. Testimonianza, pensiero, azione ed esempio, per noi e per le nuove generazioni".
Il capogruppo di Leu a Montecitorio Federico Fornaro: "Partigiano, avvocato, senatore e presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia per tutta la vita ha difeso la Costituzione Italiana e la democrazia, frutto della Resistenza. Con Smuraglia perdiamo un protagonista della storia del nostro Paese. Ci stringiamo al dolore della moglie e dei figli".
"Con Carlo Smuraglia scompare un difensore della Costituzione, della libertà e della democrazia", afferma il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni. "Ai suoi cari, all’Anpi e a tutti coloro che hanno lottato con lui o che si sono impegnati e si impegnano per conservare ed attuare i valori dell’antifascismo e della Resistenza va il nostro abbraccio".
"Profondo dispiacere per la scomparsa di Carlo Smuraglia - scrive sui social Laura Boldrini, deputata Pd -. Partigiano, presidente onorario dell’Anpi, senatore e giurista, autore della legge che consente l’attività lavorativa dei detenuti. L’Italia perde un grande protagonista della storia democratica. Mancherà molto".
"La scomparsa di Carlo Smuraglia, presidente onorario Anpi nazionale, è una triste notizia per Milano e per il Paese. Il suo impegno per la libertà e la democrazia, per la difesa dell’uguaglianza e dei diritti, lascia un segno nella storia della nostra città", scrive sui social il sindaco di Milano Giuseppe Sala.
"Carlo Smuraglia ha dedicato la vita ai valori della Resistenza e della Costituzione - commenta sui social l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
"Lo ha fatto da partigiano e nelle istituzioni, da avvocato, da membro del Parlamento e al Csm fino alla presidenza dell’Anpi. La sua scomparsa è una grave perdita per i tanti che come me lo hanno conosciuto e apprezzato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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