Ma adesso Mosca minaccia l'Occidente: "Basta armi a Kiev". E testa il super razzo

Dagli Usa obici più potenti e sistemi a lunga gittata. Putin: "Così si crea destabilizzazione". Lanciato il missile ipersonico russo "Zircon"

Ma adesso Mosca  minaccia l'Occidente: "Basta armi a Kiev". E testa il super razzo

Potrebbero essere il «gamechanger» della guerra in Ucraina, il fattore in grado di evitare il collasso delle forze di Kiev nel Donbass e ribaltare la situazione. Per questo Vladimir Putin ha immediatamente reagito. Perché sa che i nuovi sistemi missilistici a lungo raggio in arrivo dagli Stati Uniti - i Gmlrs equipaggiati anche con guida satellitare, e gli Himars, che possono raggiungere fino a 300 chilometri di distanza - sono capaci di cambiare le sorti del conflitto. La decisione sul nuovo pacchetto di aiuti militari sarebbe già stata presa da Joe Biden, che avrebbe rotto gli indugi dopo le pressanti richieste del leader ucraino Zelensky - riferisce il New York Times - e sarà annunciata in settimana, anche se il Pentagono si dice ancora in fase di valutazione. Ma ha già innervosito Mosca. Tanto che il presidente russo ha già fatto sapere al telefono al cancelliere tedesco Olaf Scholz e al presidente francese Emmanuel Macron come la pensa. «Pericoloso» l'invio in corso di armi occidentali in Ucraina. Si rischia «un'ulteriore destabilizzazione della situazione e l'aggravamento della crisi umanitaria». E intanto si apre una sfida a suon di missili tra Casa Bianca e Cremlino. Mosca testa un nuovo missile ipersonico, lo «Zircon», che ieri ha colpito un bersaglio a circa mille chilometri di distanza e ha una velocità «così alta da impedire al sistema di difesa aerea dell'avversario di rilevarne l'impatto in tempo». E dall'Impero di Zar Vlad arriva anche un annuncio altrettanto minaccioso: «La Russia ha superato gli Stati Uniti nello sviluppo di armi ipersoniche», avverte il direttore del Dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del ministero degli Esteri di Mosca. Un chiaro messaggio, nella speranza che sull'invio di nuove armi «prevalga il buon senso e che Washington non faccia un passo così provocatorio», ha messo in guardia l'ambasciatore russo negli Usa, Anatoli Antonov.

Eppure l'Occidente sembra intenzionato a far di tutto perché l'Ucraina non perda il Donbass - obiettivo dichiarato della «operazione militare speciale» di Mosca - e la Russia non metta le mani su tutta la fascia sud-orientale del Paese, in modo che si sblocchi anche la cruciale situazione dei porti, foriera di un dramma umanitario globale annunciato, a causa del blocco del grano. Non solo. «Se agli ucraini non saranno fornite le armi pesanti che richiedono, presto si troveranno di nuovo a combattere intorno a Kiev», ha spiegato alla Bild Mikhail Khodorkovsky, l'ex magnate del petrolio e dissidente russo. Il centro politico del potere ucraino potrebbe di nuovo finire sotto attacco. Ecco perché Londra intende seguire le orme di Washington sull'invio dei sistemi missilistici a lunga gittata. E nel frattempo il Regno Unito, la Danimarca e l'Olanda hanno già inviato i missili terra-nave Harpoon, che saranno utilizzati da squadre ucraine addestrate, per la battaglia contro le navi russe nel Mar Nero. Presto altri Paesi si uniranno, fa sapere il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, che riferisce di aver già ricevuto una variante aggiornata anche degli obici semoventi americani M109 da 155 millimetri, pezzi di artiglieria che rappresentano «un equipaggiamento di alta qualità». Uniti ai sistemi di missili a lungo raggio in arrivo dagli States potrebbero fare la differenza: vanno ben oltre gli obici Howitzers forniti finora e dalla gittata limitata di 25 chilometri, e ben al di là anche dei missili anti-tank Javelin o di quelli antiaereo Stinger, che pure sono stati fin qui preziosi.

L'Ucraina è in bilico ma la sfida globale tra le due superpotenze è quel che conta davvero per Mosca. Ecco perché il Cremlino ha voluto esibire il gioiello del suo arsenale, il missile ipersonico Zircon, in grado di sfrecciare a 11mila chilometri orari nella stratosfera e di trasportare testate nucleari.

Zircon ieri ha percorso circa mille chilometri dal Mare di Barents, lanciato dalla fregata Ammiraglio Gorchkov, fino al bersaglio prestabilito nel Mar Bianco. Putin ne va talmente orgoglioso che ha deciso di far «battezzare» il missile il 7 ottobre 2020, da un sottomarino. Nel giorno del suo compleanno.

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