Agcom multa Rai 1,5 mln: "Violati indipendenza, ​imparzialità e pluralismo"

L'Autorità ha accertato anche la mancanza di trasparenza e la presenza di discriminazione sui pricing degli spazi pubblicitari. La Rai: "Grande stupore, siamo corretti"

Agcom multa Rai 1,5 mln: "Violati indipendenza, ​imparzialità e pluralismo"

Agcom ha multato la Rai, per un milione e mezzo di euro. Secondo l'Autorità, infatti, l'agenzia televisiva avrebbe violato alcuni termini del contratto di servizio e sarebbe venuta meno ad alcuni principi indicati.

Il Consiglio dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha accertato, con due delibere, "alcune violazioni degli obblighi di contratto di servizio da parte della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo". In particolare, l'Agcom avrebbe riscontrato la violazione dei principi di indipendenza, imparzialità e pluralismo, "riferito a tutte le diverse condizioni e opzioni sociali, culturali e politiche, così da garantire l'apprendimento e lo sviluppo del senso critico, civile ed etico della collettività, nel rispetto della dignità della persona, del diritto e dovere di cronaca, della verità dei fatti e del diritto ad essere informati". La decisione avviene a seguito di un "monitoraggio costante e continuo" delle tre reti Rai.

L'Autorità, data la durata e l'ampiezza delle infrazioni, ha deciso di multare la Rai con una sanzione pecuniaria da 1,5 milioni di euro, tenendo conto, nel decidere la cifra, di alcune iniziative di riprostino effettuate dall'azienda. L'Agcom ha anche diffidato la concessionaria pubblica, perché "elimini nella vigenza del contratto di servizio 2018-2022, le violazioni e gli effetti delle infrazioni accertate, adottando specifiche misure volte a garantire il rispetto degli obblighi e a evitare il ripetersi delle violazioni in futuro, richiamando l'importanza della responsabilità editoriale pubblica della concessionaria".

L'Autorità ha anche accertato "il mancato rispetto dei principi di non discriminazione e trasparenza", in relazione ai prezzi della vendita degli spazi pubblicitari. Agcom ha quindi diffidato la Rai a "cessare immediatamente i comportamenti contestati, anche al fine di consentire ad Agcom la verifica del corretto utilizzo delle risorse pubbliche (canone) e private (pubblicità) per il finanziamento delle attività e della programmazione di servizio pubblico". Già a metà gennaio, l'Autorità aveva richiamato la Rai, suggerendo un riequilibrio del pluralismo.

Poco dopo la notizia della multa è arrivata la replica della Rai che, "prende atto con grande stupore delle decisioni del Consiglio di oggi dell’Autorità che ha inteso censurare il Servizio pubblico per asserite violazioni del Contratto di servizio, segnatamente in tema di pluralismo informativo". L'azienda spiega anche che "non mancherà di rappresentare nelle opportune sedi la correttezza del proprio operato in coerenza con il ruolo assegnatole dalle leggi, anche da quelle che tutelano l’autonomia dei giornalisti".

Infine, ribadisce l'impegno del Servizio pubblico per la "tutela della libera informazione e nella rappresentazione corretta del dibattito presente nel Paese a beneficio in primo luogo dei cittadini che pagano il canone, tutto ciò sempre nel più scrupoloso rispetto delle norme cui è sottoposto".

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