Da Alfano alla parentopoli pugliese dei navigator. L'inaffondabile Cassano approda al terzo polo

Ex alleato del Pd, il leader di "Popolari per Emiliano", candidato con Renzi

Da Alfano alla parentopoli pugliese dei navigator. L'inaffondabile Cassano approda al terzo polo

Carlo Calenda e Matteo Renzi imbarcano gli uomini di Michele Emiliano, il populista che dicono di voler combattere. Il governatore pm che fa le liste per tutti, per il Pd e pure per gli altri partiti. Anche per il terzo polo.

Accade in Puglia, luogo scelto da Matteo Renzi come prima tappa della campagna elettorale. Per il comizio inaugurale, infatti, l'ex premier sarà a Melendugno approdo del tap, teatro degli scontri provocati da chi non voleva il gasdotto perché avrebbe rovinato il paesaggio e non si sa che altro. E invece ora arrivano 8 miliardi di metri cubi di gas ed è ancora bandiera blu. Sul palco a Melendugno con Renzi salirà Massimo Cassano, ora candidato del terzo polo nel collegio di Bari dietro Mara Carfagna ma anche, a suo tempo, uomo messo da Emiliano a dirigere la macchina regionale dei navigator. E prima ancora Dc, Fi, sottosegretario Ndc con Angelino Alfano, poi di nuovo Fi, poi con la sinistra...

Solo due mesi fa Cassano ha rinnovato il contratto a tutti. Nell'ultimo anno ne ha assunti migliaia. I duemila dei concorsi, gli altri presi a chiamata diretta dalle agenzie interinali. Da mesi nelle cronache pugliesi si legge di inchieste sulla parentopoli dell'Arpal (l'Agenzia regionale per le politiche attive e del lavoro), ma soprattutto sugli assunti tra i tesserati al partito di Cassano. Che è la lista civica Popolari per Emiliano, presente alle Regionali e alle Comunali.

Tra gli assunti ci sono consiglieri comunali della lista, e alcuni dei loro figli, ma anche i quadri del partito di Cassano presi dalle sezioni sparse in tutta la regione. Ma mentre il Pd e i sindacati lo hanno criticato chiedendone le dimissioni, Emiliano lo ha sempre difeso: la legge lo consente, sono assunzioni a tempo determinato fatte dalle agenzie interinali. Peccato che poi dopo tre anni chiedano la stabilizzazione in nome della lotta al precariato, come la regione Puglia ha fatto nella sanità. Qualche giorno fa l'Arpal, in piena campagna elettorale e mentre il Consiglio regionale salvava il suo direttore Cassano dalla decadenza chiesta dall'opposizione in piena campagna elettorale, ha anche emesso in tutta fretta le graduatorie per l'assunzione di 31 persone. E poi il concorso per 12 collaboratori amministrativi iniziato la settimana scorsa. E la nomina di almeno cinque dirigenti e il conferimento di numerose posizioni organizzative, poi ritirato dopo la levata di scudi dei sindacati.

A Taranto invece dietro Carfagna sarà candidato Massimiliano Stellato, il capogruppo in consiglio regionale del partito di Cassano. Nella maggioranza di Emiliano, ovviamente. Anche lui aveva bussato alla Lega un mese fa, ma non avendo avuto la candidatura l'ha chiesta, e ottenuta da Calenda.

Nonostante abbia sempre avuto posizioni opposte a quelle di Renzi e Calenda sull'Ilva e sia stato un organizzatore dei gilet gianni tarantini «coordinati» con quelli francesi.

Annunciando l'adesione ad Azione, Cassano ha detto che porterà i suoi fuori dalla maggioranza di Emiliano. Ma non si è ancora dimesso dall'Arpal. Ora servono i voti.

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