Fosse per Autostrade per l'Italia - che si decide a contare esodi e bollini solo a fine luglio - le vacanze sarebbero ancora un cantiere. E invece, come diceva la canzone, c'è sempre qualcuno che parte. Questo fine settimana saranno in tanti e, guarda caso, ecco puntuale lo sciopero. Tutto ciò che non ha gomme sotto si sta per impantanare. Ha cominciato ieri Alitalia con uno sciopero dell'Anpac (piloti e assistenti di volo) che più che «irrispettoso», come lo hanno definito i vertici della compagnia di bandiera, è sembrato una stupidaggine. Eppure, l'anno scorso (20 luglio) successe la stessa cosa: sciopero nazionale, primo esodo d'estate, 24 ore di stop e quasi tutti a terra. Proprio come il 18 luglio 2013. Usi e costumi.
Ma nel consueto, anarchico marasma neanche i sindacati sono d'accordo. Alla Cisl, mica il club di Topolino, non gli va di entrare nel calderone. «Proclamare uno sciopero per una sola associazione professionale che rappresenta la minoranza dei piloti e degli assistenti di volo di Alitalia è una sciocchezza - attaccano dalla Fit-Cisl-. Dopo aver raggiunto accordi importanti che prevedono assunzioni e aumenti salariali, sia per il personale di volo che per il personale di terra, continuare nella protesta è incomprensibile e irrispettoso nei confronti dei passeggeri!».
Maurizio Lupi, capogruppo di Area popolare alla Camera e protagonista da ministro dei Trasporti della trattativa conclusasi con l'investimento di Etihad, non usa mezzi termini nel condannare lo sciopero: «Abbiamo convinto un grande player internazionale della bontà di investire su Alitalia, scommettendo sul sistema Paese e sulla responsabilità dei nostri sindacati. Invece forse dobbiamo, almeno in qualche caso, ricrederci: scioperare l'ultimo week-end di luglio, con milioni di turisti in arrivo e in partenza e nel primo week-end in cui l'aeroporto di Fiumicino torna agibile dopo due mesi di sofferenza per la chiusura di un terminal. Continuiamo così...».
Nel ritorno di «Ala Selvaggia» la conta è presto fatta. Poco meno del venti per cento di voli cancellati, immancabili disagi, inutili proteste e polemiche infinite. A Fiumicino, ancora annerito dal vasto incendio del Terminal 3, cancellati un centinaio di collegamenti (60 di Alitalia) tutti a breve e medio raggio: quelli delle vacanze. Si sono salvate le tratte per il Medio Oriente, l'Oceania e il Nordamerica. Qualche problema con Palermo per sei voli cancellati.
Dallo sciopero sono stati esclusi solo i voli da e per Venezia e Bologna. Per la cronaca, da Alitalia informano che il 95% dei piloti e assistenti di volo non ha aderito allo sciopero. E domani tocca alle ferrovie. Ci si aggiorna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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