![Gli alleati slavi del Pd negano le foibe](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/12/1739363684-screenshot-2025-02-12-133410.png?_=1739363684)
È un vero e proprio oltraggio alla memoria dei martiri delle foibe quello perpetrato da un gruppo di eurodeputati socialisti croati e sloveni che hanno scritto una lettera al presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola chiedendo che «sia fatto tutto quanto in suo potere per annullare immediatamente la mostra sulle foibe all'Europarlamento e chiederne la rimozione».
Nella lettera si sostiene che «dopo aver esaminato il contenuto della mostra esposta, è assolutamente chiaro che c'è un completo disprezzo per i fatti e le informazioni fornite sui tabelloni presentano una rappresentazione non veritiera ed estremamente dannosa della storia recente di Slovenia, Italia e Croazia durante un periodo in cui generazioni in tutta Europa hanno sopportato immense sofferenze, principalmente a causa del regime fascista, che ha inflitto indicibili angosce a milioni di persone per oltre due decenni». Da qui la considerazione secondo cui «è assolutamente scandaloso che una piccola minoranza di individui, spinti dal desiderio di dividere e diffondere chiaramente l'odio, abbia avuto l'opportunità di presentare manipolazioni nell'istituzione centrale dell'Unione europea».
I firmatari, tutti appartenenti al gruppo socialista, Matja Nemec, Marko Vesligaj, Marjan arec, Vladimir Prebilic, Gordan Bosonac, Irena Joveva, Biljana Borzan, Romana Jerkovic, Tonino Picula, non si sono limitati a inviare una lettera alla Metsola ma hanno aggiunto la questione all'ordine del giorno della conferenza dei presidenti dei gruppi Ue salvo poi fare marcia indietro.
Come spiega l'europarlamentare Stefano Cavedagna, promotore della mostra, si tratta di una richiesta che «offende le sofferenze delle famiglie delle vittime e degli esuli, priva l'Italia di un capitolo della sua Storia». Il capo delegazione di Fdi-Ecr Carlo Fidanza definisce invece «la richiesta delle sinistre slovene e croate» una «pagina molto buia per il Parlamento europeo».
A colpire è il silenzio del Pd (nello stesso gruppo degli europarlamentari socialisti croati e sloveni) come sottolinea Nicola Procaccini, copresidente dei Conservatori al Parlamento Ue, che denuncia un «silenzio complice del Pd rispetto al dolore di una tragedia celebrata anche dal Parlamento europeo nel 2021 con il minuto di silenzio voluto dall'allora presidente David Sassoli».
La richiesta di annullare la mostra sulle foibe ha suscitato un coro di sdegno nel centrodestra con gli interventi dei capogruppo di Fdi alla Camera e al Senato Galeazzo Bignami e Lucio Malan, dell'europarlamentare Alessandro Ciriani («un oltraggio alla verità») e dei parlamentari europei della Lega tra cui Susanna Ceccardi («sfregio inaccettabile»).
Intanto suscitano sdegno a Perugia alcuni post pubblicati da Andrea Ferroni, capo gabinetto del sindaco di centrosinistra Vittoria Ferdinandi, che il 10 febbraio 2023 (ricorrenza del Giorno del Ricordo) sul suo profilo social scriveva:
«Viva il Maresciallo Tito». Nel febbraio 2020 inneggiava invece alle brigate partigiane «Tito 1» e «Tito 2», lecito chiedersi se sia opportuno che una figura che scrive cose del genere debba ricoprire un incarico pubblico.
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