Alta tensione anarchica a Roma e a Venezia tra venerdì sera e ieri, ma nessun incidente di rilievo. L'ondata di mobilitazione e proteste per Cospito non si ferma, e mentre l'anarchico dal carcere si offre di sospendere il suo sciopero della fame dopo oltre 150 giorni, ma solo on cambio della liberazione di altri detenuti al 41bis, la galassia dei suoi sostenitori continua a manifestare chiedendo la fine del carcere duro e la libertà per il compagno rinchiuso.
Così gli anarchici sono tornati in piazza nel fine settimana, prima sfilando ancora tra le vie di Trastevere venerdì sera, con un corteo non autorizzato che si è mosso da piazza San Calisto diretto a piazza Trilussa, in piena coincidenza con le ore della movida del venerdì, come era già successo a gennaio scorso quando la manifestazione era sfociata in danneggiamenti e tafferugli con la polizia. Stavolta non ci sono stati incidenti, anche grazie al gran numero di agenti presenti nel quartiere, e dopo aver scandito slogan per la liberazione del leader della Federazione anarchica informale, contro il carcere duro e contro governo e polizia, il corteo si è sciolto dopo aver raggiunto piazza della Scala, prima di piazza Trilussa, dopo qualche momento di tensione tra i manifestanti e gli agenti che presidiavano le strade adiacenti.
Ieri, poi, il bis a Venezia. Gli oltre settecento agenti delle forze dell'ordine schierati per evitare incidenti alla manifestazione pro-Cospito e anti-41bis non sono bastati a scongiurare la generale serrata delle vetrine, con i commercianti delle vie interessate dal corteo che hanno preferito chiudere bottega per evitare sorprese. Striscioni e slogan contro io carcere duro e l'ergastolo ostativo in campo dei Frari e in campo Santa Margherita, oltre agli appelli per liberare il detenuto anarchico.
Le sole tensioni in laguna si sono registrate in campo San Rocco, con una decina di anarchici portati in questura dalla Digos per essere identificati. Ma tutto è filato liscio. E il resto dei manifestanti, tornato in piazzale Roma, ha atteso il ritorno dei fermati prima di risalire su treni e bus per lasciare la città.
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