Nessuna controindicazione. Patologie pregresse, condizioni croniche, gravidanza e allattamento non rappresentano un rischio per chi si sottopone alla profilassi. Efficacia del 95 per cento e flessibilità: l'antidoto è facilmente modulabile rispetto alle variazioni del virus, un vantaggio in più rispetto ai vaccini tradizionali.
L'Agenzia del farmaco italiana, Aifa, rispettando i tempi strettissimi già adottati dall'Agenzia europea Ema e dalla Commissione Ue ha autorizzato ieri l'immissione in commercio in Italia del vaccino Comirnaty prodotto da Pfizer-Biontech. La nota negativa? Per la vaccinazione di massa occorrerà aspettare ancora qualche mese.
Una giornata storica comunque per il presidente Aifa, Giorgio Palù, che ricorda come i vaccini siano stati nel corso dei secoli lo strumento che ha permesso di allungare la vita media delle persone dai 35 anni di due secoli fa. La percentuale di sicurezza del 95 per cento «si trova solo nei vaccini del morbillo e della rosolia» sottolinea il virologo.
Al direttore generale Nicola Magrini il compito di illustrare aspetti tecnico logistici. Prima di tutto la gratuità per tutti i cittadini. «Il vaccino è approvato per tutta la popolazione sopra i 16 anni e non ha controindicazioni assolute - spiega Magrini - Non sono richieste accortezze particolari per sottopopolazioni specifiche né per anziani o immunodepressi o chi ha problemi di coagulazione del sangue o sanguinamento. Anche per la gravidanza e allattamento, che si era detto potessero essere controindicazioni i benefici superano i rischi».
Come si procederà? «Si inizia il 27 dicembre con il V day europeo: un grande passo avanti per sentirsi davvero parte di una grande comunità globale - afferma Magrini - Si vaccinerà un gruppo limitato di persone poi a gennaio gli operatori sanitari, circa un milione di persone, seguite dagli ospiti delle Rsa, un altro milione circa».
Magrini precisa che Aifa ha istituito un comitato scientifico ad hoc che si occuperà della farmacovigilanza: l'efficacia del vaccino, la durata dell'immunizzazione, le reazione avverse. Il professor Palù chiarisce come per motivi di tempo il follow up sul vaccino sia limitato a poche settimane. Dunque occorrerà più tempo per capire quanto dura l'immunizzazione. Con la prima dose i primi anticorpi compaiono dopo 6/7 giorni e dunque l'ipotesi è che anche se si dovesse essere contagiati in quel lasso di tempo si eviterebbe una forma grave.
Nelle prime fasi della campagna, aggiunge Magrini, «il vaccino Comirnaty sarà inizialmente somministrato su chiamata e non per prenotazione. La vaccinazione sarà gestita dalla struttura commissariale e dalle regioni per operatori sanitari, ospiti e personale delle Rsa».
Nel corso del 2021 si valuteranno sia le risposte al vaccino sia le eventuali mutazioni. «Valuteremo l'evoluzione del virus sotto la pressione selettiva del vaccino, se e come muta - spiega Palù - La piattaforma dei vaccini a base Rna è adattabile in tempi molto brevi ed in questo senso presenta un vantaggio rispetto ai vaccini tradizionali su virus vivo o ucciso. È una piattaforma disponibile per tutti i futuri vaccini, anche contro i tumori».
A chi andranno le prime dosi? Il 27 all'Inmi Spallanzani di Roma verranno somministrate le prime cinque dosi a un'infermiera, un operatore
sociosanitario, una ricercatrice e due medici, 5 in totale. Altre cento subito agli operatori sanitari delle unità territoriali. «È ancora dura, ma ora abbiamo un'arma in più», il commento del ministro della Salute, Roberto Speranza.
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