Ancora chiusi palestre piscine e centri spa. Mascherine sempre su

Milano, torna il traffico. A Bergamo riaprono cimitero e aeroporto, simboli dell'emergenza

Ancora chiusi palestre piscine e centri spa. Mascherine sempre su

Bar e parrucchieri riaprono, ma ad esempio si aspetterà ancora per le palestre. In Lombardia il ritorno alla normalità è scadenzato dai tempi dettati dall'ordinanza del governatore Attilio Fontana in cui emergono alcune differenze rispetto alle altre del resto d'Italia. Ad esempio piscine e palestre riaprono dal 31 maggio. «Le uniche differenze riguardano il fatto che noi non apriremo subito le piscine, le palestre, i centri benessere e che per andare al ristorante è necessario misurare la febbre. Abbiamo sempre detto che bisogna occuparsi della ripresa senza però mai dimenticarsi della sicurezza», afferma Attilio Fontana. «Non dobbiamo dimenticare che la Lombardia è stata la regione più colpita e quindi dobbiamo essere più cauti», sottolinea il presidente della Regione. Intanto, chi può, prova a ripartire.

Se non fosse per le mascherine indossate da tutti, ieri Milano sembrava tornata a pochi passi dalla normalità, dopo oltre due mesi di lockdown. E così, intorno alle 7 il traffico si è fatto sostenuto, ma si è normalizzato un'ora dopo. Con l'inizio della seconda parte della cosiddetta «Fase2» e la riapertura di ristoranti, bar, parrucchieri, centri estetici, alberghi, musei, negozi e altre attività commerciali, nel capoluogo lombardo è stato un lunedì con le saracinesche alzate e un movimento generale che coinvolge persone e veicoli. Mentre in Duomo si è celebrata la prima messa aperta ai fedeli, per le vie del centro è tornato il via vai di gente. Si torna a guardare le vetrine, poche le persone che entrano in bar e ristoranti, di cui preferiscono i tavolini all'aperto. I parrucchieri hanno invece già all'interno i primi clienti, ma non più di due. Alla Stazione centrale di Milano è difficile capire il livello effettivo dei flussi di passeggeri: l'impressione resta quella di un sistema ferroviario ancora molto rallentato rispetto alla normalità. Alla Stazione di Cadorna, i dati indicano un'affluenza del 20% rispetto al flusso di pendolari verso la città che si registrava prima del lockdown. Presenze ma nessun assembramento particolare nella metropolitana di Milano, che ai tornelli ha installato un sistema di conteggio: oltre le 60 persone, i passaggi si bloccano. Pochi i viaggiatori sui mezzi di superficie rispetto alla media del pre-covid 19.

A Bergamo ieri mattina si è riaperto il cimitero - chiuso a marzo per le norme anticontagio - e l'aeroporto di

Orio al Serio, che aveva interrotto i voli non di linea su decisione del ministero dei Trasporti. Ieri si è celebrata, tra distanziamento e mascherine, la prima messa anche a Nembro, luogo simbolo dell'epidemia bergamasca.

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