Appalti pilotati: arrestato il sindaco di Trani e altri cinque

Trani «Un comitato politico affaristico che comandava in città». Così il procuratore Carlo Maria Capristo definisce lo scenario che si era delineato a Trani, dove ieri la polizia ha arrestato sei persone tra cui il sindaco, Luigi Riserbato (ai domiciliari), alla guida di una giunta di centrodestra dopo essere stato eletto con «La Puglia prima di tutto»; altri sette sono stati iscritti nel registro degli indagati nell'ambito di un'inchiesta in cui vengono contestati i reati di associazione a delinquere, corruzione, concussione, voto di scambio. Le indagini sono scattate nel settembre dell'anno scorso. Al centro degli accertamenti c'è un appalto da oltre due milioni di euro per la vigilanza sugli immobili comunali, ma presto la mappa del presunto malaffare si è allargata. Secondo gli inquirenti era stato infatti costituito un vero e proprio «sistema Trani» che condizionava la vita politica della città: venivano imposte assunzioni nelle società che lavoravano per il Comune mentre le gare d'appalto sarebbero state pilotate con la richiesta di tangenti.

Intanto è scandalo anche a Brindisi. Da un accertamento della polizia municipale è infatti venuto fuori che per almeno un paio d'anni, dal 2012 a oggi, le multe di numerosi esponenti politici venivano pagate dalla Multiservizi, società in house del Comune, attualmente amministrato dal centrosinistra.

Si tratta di ben 226 contravvenzioni per un ammontare di poco superiore ai 6mila euro, che finivano a carico di un'azienda già sommersa di debiti. Nell'elenco ci sono le auto di consiglieri comunali e assessori di tutti gli schieramenti. A breve potrebbero partire le indagini: la polizia municipale ha depositato un dossier in Procura.

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