Si chiamano Tea, Tecniche di evoluzione assistita, e sono strumenti di perfezionamento genetico che permettono il miglioramento della frutta e degli ortaggi che, ad esempio, potrebbero grazie a esse diventare più resistenti alla siccità e meno attaccabili dai parassiti. Biotecnologie soft, che si limitano ad accelerare i processi naturali e che non vanno confuse con i ben più invasivi e quindi controversi Ogm, e che consentiranno all'agricoltura italiana di aumentare la produzione e di renderla più sana, perché potrebbero diminuire l'utilizzo di antiparassitari. Una frontiera accettabile e anzi augurabile che il governo considera «una svolta epocale», parole queste del senatore di Fratelli d'Italia Luca De Carlo, primo firmatario dell'emendamento al dl siccità approvato in modo congiunto dalle commissioni Agricoltura e Ambiente del Senato che dà il via libera all'utilizzo delle Tea.
Le tecnologie di evoluzione assistita potranno nei prossimi anni contribuire a migliorare le prestazioni del settore agricolo, messo a dura prova dagli effetti del cambiamento climatico e costituiscono quindi un treno da non lasciarsi scappare per ottenere qualità e produttività più elevate. «È necessario investirci senza ideologie o pregiudizi, consapevoli che non stiamo parlando di Ogm», chiarisce il ministro per l'Argicoltura e la Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida». Grazie alle cosiddette piante «editate» o «cisgeniche» si può accrescere la sostenibilità delle colture attraverso la riduzione dei trattamenti fitosanitari: i pomodori potrebbero non avere bisogno di «aiuti» chimici per combattere i parassiti e lo stress salino e idrico, il basilico potrebbe resistere alla peronospora e il frumento duro all'oidio e le viti a entrambi i nemici. Le piane geneticamente migliorate potrebbero inoltre avere migliori caratteristiche produttive, qualitative o nutrizionali: orzo e frumento potrebbero avere più resa, gli agrumi avere meno semi e più antiossidanti, le melanzane non avere i fastidiosi semi, i pomodori essere più nutrienti.
La legge italiana attualmente vieta la sperimentazione per qualsiasi biotecnologia. Con l'emendamento al dl siccità potrà partire invece un lavoro sul campo sulle biotecnologie che potrebbe rendere il nostro Paese pronto a intercettare il previsto cambiamento del quadro autorizzativo a livello europeo. Naturalmente sarà importante predisporre adeguati strumenti di trasferimento tecnologico dei risultati dalla ricerca al mondo produttivo, coinvolgendo così anche le industrie private.
Il mondo agricolo esulta. «La ricerca è vitale in agricoltura mai come ora, in uno scenario di cambiamenti climatici, e l'innovazione genetica è indispensabile a garantire la sostenibilità delle produzioni», dice Carlo Gaudio, presidente del Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea).
Per Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, si tratta di «un grande passo avanti» che «mette fine a un lungo periodo di oscurantismo tecnologico. Le Tea permetteranno di ridurre l'uso di fitofarmaci e acqua e di garantire cibo per una popolazione mondiale in crescita».
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