Atene, dopo gli incendi anche l'alluvione. E il governo incolpa chi ha perso tutto

Maroussi travolta da due bombe d'acqua. Anche Tsipras è sotto accusa

Atene, dopo gli incendi anche l'alluvione. E il governo incolpa chi ha perso tutto

Francesco De Palotene La furia dell'acqua dopo i disastri del fuoco. Prima il terribile incendio che ha fatto 85 vittime, poi nel primo pomeriggio di ieri, un nubifragio che si è abbattuto su Maroussi, alla periferia di Atene, con voragini di fango e duecento auto inghiottite in un quarto d'ora. Non ha pace la Grecia che tenta di rialzarsi dopo i 47 focolai che hanno cancellato la marina ateniese, dove si cercano ancora sotto cenere e detriti i 50 dispersi.

Nel pomeriggio di ieri due diverse bombe d'acqua hanno travolto le periferie settentrionali ateniesi, creando nuovi sconquassi al tessuto urbano. Halandri e Maroussi le più colpite, con la strada dello shopping, Kifissias Street, allagata e 190 richieste di intervento ai vigili del fuoco che però erano impegnati nelle operazioni a Mati e Maratona. Un intero parcheggio è stato risucchiato dal fango, con auto sparite in pochi minuti. «Un miracolo se siamo ancora vivi» hanno raccontato alcuni residenti. Tre i tratti autostradali chiusi e tanta paura. Due fiumi in passato sono stati tombati ad Atene per costruirvi strade e condomini. E i risultati si vedono. Nelle stesse ore altri focolai di incendi sono stati segnalati sempre in Attica, a Palea Fokea e Lavrio: sul posto 11 veicoli dei vigili del fuoco e due elicotteri.

Ma oggi a svegliare il Paese sono le mille storie di morte familiare a Mati e Pentelis, oltre al numero dei decessi in aumento e con l'opinione pubblica che ancora si chiede come sia stato possibile aspettare un'ora per i primi interventi dei vigili del fuoco.

Nell'aria un orribile tanfo di corpi bruciati, umani e animali. Sui social a farla da padrone è la storia delle gemelline di 9 anni, Sophia e Vassiliki, scomparse dopo che erano state segnalate su un gommone. Il papà, Iannis Philippopulous, non si dà pace e ha ingaggiato un investigatore privato Yorgos Tsoukalis per trovarle. Qualcuno fa circolare l'ipotesi di un possibile rapimento, nelle ore concitate dei soccorsi.

Un altro pugno nello stomaco viene dalla storia di Thanasis, che vive da quasi 50 anni a Mati: è andato a riconoscere la madre 90enne in obitorio: ha raccontato di averla vista bruciare con i suoi occhi perché lei non poteva muoversi e lui in pochi secondi ha scelto di prendere le figlie e scappare dalle fiamme.

Le opposizioni vogliono la testa del ministro dell'Interno e accusano il premier Alexis Tsipras di aver capito troppo tardi (era notte fonda) le proporzioni che il disastro stava prendendo. É polemica anche per un video in cui Tsipras fa il primo briefing con i vigili del fuoco quando già a Mati è scoppiato l'inferno: nessuno sembra aver compreso la gravità dei fatti anzi qualcuno gli dice che le fiamme stanno regredendo.

Intanto fanno scalpore le parole del ministro della Difesa Panos Kammenos in visita a Mati, contestato dai residenti («Ci avete lasciati soli») che ha detto: «Gli abitanti di Mati hanno violato le leggi. Ora capiranno. Hanno sequestrato la costa senza applicare le leggi. Dopo una tale tragedia è giunto il momento di capire che è pericoloso per loro e le loro famiglie non rispettare le leggi e le regole».

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