Berlino rompe gli indugi: via libera ai carri armati. Mosca non ci sta e minaccia "Sicurezza dell'Ue a rischio"

Podolyak esulta: "Uno degli ultimi chiodi sulla bara delle lobby di Putin". La Nato pensa all'invio di armi occidentali. Stoltenberg: "Svezia e Finlandia presto nell'Alleanza"

Berlino rompe gli indugi: via libera ai carri armati. Mosca non ci sta e minaccia "Sicurezza dell'Ue a rischio"

Anche Berlino invierà armi pesanti all'Ucraina. Il via libera del Parlamento tedesco - arrivato ieri con 586 voti, 100 contrari e 7 astenuti - è una svolta per un Paese che aveva evitato di esporsi per non provocare Mosca e che adesso rischia di portare a un'ulteriore escalation del conflitto. «Abbiamo ottenuto un forte mandato del Bundestag», il commento del cancelliere Olaf Scholz, recentemente oggetto di critiche anche da parte della sua stessa maggioranza per essere stato finora troppo «timido». Il capo dei negoziatori di Kiev, Mykhailo Podolyak, ha definito «impressionante» l'unità del Bundestag: «Questo voto passerà alla storia come uno degli ultimi chiodi nella bara delle lobby di Putin in Europa e come il ritorno della leadership tedesca», ha twittato. La Germania fornirà carri armati efficaci nella difesa antiaerea a corto raggio, ma Kiev è a corto di munizioni e i soldati sono costretti a risparmiare sui proiettili. E i «donatori» si sono rivolti ai Paesi dell'Europa orientale che hanno materiale compatibile.

Altre armi sono in arrivo dal Regno Unito, che sta già fornendo a Kiev missili a lungo raggio e che ora pianifica l'invio di specifiche batterie «anti nave». Con l'obiettivo, dichiarato dal ministro della Difesa Ben Wallace, e degli Esteri Liz Truss, di costringere la Russia a lasciare «tutta l'Ucraina», inclusi Donbass e Crimea, oltre che a impedirle di «controllare il Mar Nero». La Truss invita l'Occidente a «scavare a fondo» nei loro inventario di armi: «La crisi in Ucraina deve essere il catalizzatore per il cambiamento perché l'Occidente riveda il suo approccio alla sicurezza internazionale e raddoppi il suo sostegno a Kiev». Ma l'invio di armamenti da parte dei Paesi Nato viene considerata da Mosca una «minaccia per la sicurezza dell'Europa». È il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, a mettere in guardia chi si schiera con Kiev parlando di un'azione che «crea instabilità» all'intero continente. L'accusa russa di un coinvolgimento della Nato nel conflitto viene respinta al mittente dal ministro della Difesa britannico, secondo il quale il Regno Unito fornisce armi «come 40 altri Paesi in base ad accordi bilaterali». Per Wallace il monito di Vladimir Putin sulla possibile «risposta fulminea» con «armi che nessuno ha» va preso sul serio, ma «non deve allarmare troppo» e non deve impedire l'impegno a difendere l'Ucraina dall'aggressione. Lo scopo del presidente russo sarebbe solo quello di alzare i toni per «coprire i suoi fallimenti» sul campo di battaglia.

Le autorità ucraine hanno rivendicato il «diritto» di difendersi attaccando obiettivi militari in territorio russo: «La Russia ha colpito l'Ucraina e ucciso civili. L'Ucraina si difenderà in ogni modo, compresi gli attacchi a depositi e basi degli assassini», ha sottolineato il consigliere della presidenza ucraina Podolyak. Ma Mosca considera una «provocazione» i raid sul suo territorio con armi occidentali e minaccia una dura risposta. «Non consigliamo di testare la nostra pazienza», avverte la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Da parte sua la Nato è pronta a sostenere l'Ucraina per anni nella guerra contro la Russia. E lo farà, ha detto il segretario generale dell'alleanza Jens Stoltenberg, anche aiutando Kiev a passare «dalle vecchie armi dell'era sovietica alle moderne attrezzature militari occidentali» e provvedendo al necessario addestramento.

Stoltenberg ha anche detto che se la Svezia e la Finlandia decideranno di entrare nella Nato «saranno accolti a braccia aperte»: «Abbiamo lavorato con questi Paesi per anni, sappiamo che loro forze hanno gli standard della Nato, abbiamo condotto insieme in molte missioni e mi aspetto che il processo sia veloce».

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