Berlusconi pacifista: "Ma le provocazioni ostacolano la tregua. E non c'è soluzione se si esclude Putin"

Il Cavaliere: bisogna fare presto o le sanzioni piegheranno anche noi. La guerra in difesa di Kiev non diventi un’occasione per aggredire la Russia.

Berlusconi pacifista: "Ma le provocazioni ostacolano la tregua. E non c'è soluzione se si esclude Putin"

Bisogna far parlare le armi della diplomazia. Berlusconi arriva a Napoli e sfoggia una prudenza illuminata sulla crisi che da oltre due mesi sta vessando la popolazione civile in Ucraina. Al termine di un pranzo a Marechiaro, a base di scialatielli alle vongole e delizia al limone, il leader di Forza Italia si intrattiene con i cronisti parlando della guerra in corso. In Ucraina, dice, «bisogna arrivare al più presto a una pace». E auspica per l'Unione europea un ruolo più determinante sulla scena internazionale. «L'Europa deve fare una proposta di pace, cercando di far accogliere agli ucraini le domande di Putin. E per portare il presidente russo al tavolo delle trattative non bisogna fare le dichiarazioni che sento venire da tutte le parti, dalla Gran Bretagna o dalla Nato», aggiunge lasciando il ristorante insieme con la sua compagna Marta Fascina.

Il leader azzurro sottolinea l'urgenza di un armistizio e sulle sanzioni avverte: «Hanno sicuramente fatto molto male all'economia di Mosca ma hanno fatto molto male anche a noi». Ora, aggiunge, «il grande dubbio è sul gas». «È un'ipotesi sconvolgente - prosegue - perché ci porterebbe alla chiusura di centinaia e centinaia di migliaia di aziende, alla perdita di tre milioni di posti di lavoro, quindi a un dilagare della povertà in Italia e dovremmo andare in giro i prossimi inverni con il cappotto addosso in casa e una cambiale in mano». E sulle armi avverte: «Inviarle significa essere cobelligeranti, significa essere anche noi in guerra. Cerchiamo di far finire in fretta questa guerra. E, se dovessimo inviare armi, sarebbe meglio non farne tanta pubblicità». Per evitare fraintendimenti in serata, come avvenuto nei giorni scorsi, Forza Italia pubblica una nota. «La posizione del Presidente Berlusconi e di Forza Italia non è cambiata ed è perfettamente in linea con quella del Ppe, dell'Europa e dell'Alleanza Atlantica - recita il comunicato -. Nessuno in Occidente, neppure gli ucraini, ha immaginato che la guerra per difendere l'Ucraina dovesse diventare una guerra di aggressione alla Russia. In questo quadro l'invio di armi come strumento difensivo a Kiev è doveroso, l'enfasi propagandistica come ogni atteggiamento provocatorio non fa che allontanare la conclusione di questo conflitto. Non c'è equilibrio senza Mosca».

Prima di tornare in albergo per limare il discorso che oggi terrà a chiusura della due giorni di Forza Italia, ospitata alla Mostra d'Oltremare, Berlusconi ha modo di affrontare con i cronisti il tema del futuro del centrodestra. «Il centrodestra è federato. Noi l'abbiamo fondato e portato avanti. Il centrodestra senza Forza Italia sarebbe una destra-destra - commenta il leader azzurro -. La cosa importante è che Fi, passata da oltre il 20% al 10%, ritrovi forza e chi l'ha già votato torni a votarla».

Dopo il passaggio romano di aprile e quello trevigliese di lunedì scorso, Berlusconi si sente pronto anche per l'abbraccio con Napoli. «Avverto forte la responsabilità del mio ruolo di federatore commenta - e sento la stessa responsabilità del '94». E, come allora, anche oggi Berlusconi sfoggia ottimismo sul futuro politico. E soprattutto su quello della coalizione negando che l'ultimo vertice a Villa San Martino si sia chiuso con una impasse. «Frizioni nel centrodestra? Abbiamo registrato soltanto un disaccordo sui tempi che riguardano l'indicazione del candidato governatore per la Sicilia - racconta - Salvini ha detto che i nostri uomini sono molto preoccupati che non si possa vincere, e ha chiesto di ritrovarci dopo il 12 giugno, data delle amministrative, e decideremo allora. Da parte di Fratelli d'Italia c'è stata un'assoluta incomprensione di quello che ha detto Salvini ed è venuta fuori questa cosa assolutamente artificiosa e inesistente».

Il presidente mette il sigillo definitivo anche sulla decisione di indicare nella senatrice Licia Ronzulli il nuovo responsabile

lombardo del partito e sulle apparenti fibrillazioni interne a Forza Italia. «Tutte inventate dai giornali - conclude -. D'altronde ho scelto la senatrice Ronzulli perché era questa l'indicazione che veniva da tutti i lombardi».

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