Una lunga lettera per spiegare la sua idea di Europa. Silvio Berlusconi affida al Corriere i suoi pensieri in vista delle elezioni che potrebbero cambiare la Ue.
"Per rifare l'Europa bisogna lasciarsi alle spalle l'Europa che abbiamo conosciuto in questi anni - scrive - quella dei burocrati autoreferenziali di Bruxelles". Per costruire questa "Europa diversa", il Cav immagina che "popolari, liberali, conservatori, sovranisti illuminati" possono "lavorare insieme". "È nell'interesse di tutti gli Europei - insiste - anche delle altre parti politiche, ma in particolare è interesse degli italiani. Un'Europa capace di riunificare l'occidente che solo se ritornerà unito e forte potrà resistere alla sfida egemonica globale messa in campo dalla Cina comunista. Da questo impegno di tutti, ancora una volta, dipende l'avvenire dei nostri figli".
La lettera del presidente di Forza Italia si apre con un pensiero al 25 aprile. "La nostra libertà è ancora a rischio - scrive il Cav - messa a repentaglio da nemici nuovi, diversi, che recano anch’essi i segni di nuovi possibili totalitarismi. Oggi i pericoli vengono dal terrorismo di matrice religiosa, dalla follia che abbiamo visto in Sri Lanka, ma che — purtroppo — si era manifestata anche da noi, in Europa". Non solo. "Le minacce si distinguono dal preoccupante disegno egemonico della Cina: una sfida, quella cinese, che non muove soltanto dagli interessi economici, ma che si estende fino a mettere in discussione il sistema di valori della democrazia occidentale. Per questo oggi, in un ruolo e in un contesto completamente diversi, rinnovo quell’appello, da italiano e da europeo".
Berlusconi si dice preoccupato per "le lugubri ombre del passato" che si affacciano sull'Ue e sull'Italia. "Quelle delle divisioni e dei nazionalismi che hanno portato a due guerre laceranti, che hanno devastato il nostro Continente e lo hanno reso marginale nel mondo". Senza contare "la crisi economica che si aggrava ogni giorno di più con il suo strascico di incertezza su famiglie e imprese dovuta anche a politiche miopi e inconcludenti e quelle che derivano dal nostro isolamento in un’Europa a noi indifferente se non ostile".
Per questo il Cav è certo che "Oggi come mai l’argine dei moderati deve fermare l’onda del populismo sterile, bloccare lo tsunami di una forsennata corsa alla delegittimazione alimentata quotidianamente da continue scaramucce amplificate dai social e rilanciate da tutti gli organi di informazione."
L'appello di Berlusconi è a quel popolo che "nel 1994 seppe farsi argine davanti al pericolo comunista".
"Occorre ricostruire il sentimento dell’unità fra italiani, non in nome di anacronistici sovranismi nazionali, ma per giocare un ruolo decisivo nel costruire una nuova Europa, capace di un vero 'sovranismo' europeo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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