Berlusconi rinnova Fi: "Venite insieme a noi siamo a braccia aperte"

L'appello a imprenditori e professionisti: "Lavoriamo insieme per il futuro del Paese"

Berlusconi rinnova Fi: "Venite insieme a noi siamo a braccia aperte"
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È il reclutamento di nuove energie per rilanciare Forza Italia. Silvio Berlusconi chiama a raccolta imprenditori, professionisti, studiosi, tutti quelli che amano l'Italia perché vengano a lavorare tra gli azzurri. «Ti aspettiamo a braccia aperte!», scrive il leader, invitando a telefonare direttamente al numero di casa sua, Villa San Martino, Arcore.

L'appello su carta intestata del presidente di Fi arriva pochi giorni dopo le sue dimissioni dal San Raffaele, a testimoniare che il Cavaliere non si risparmia ed è già in campo. «Noi - inizia la lettera, diffusa ieri sera- nel 1994, abbiamo evitato che l'Italia diventasse un Paese comunista. Noi, in Italia, siamo l'unico movimento politico che continua ed interpreta la tradizione democratica e liberale, la tradizione cristiana, la tradizione garantista, la tradizione europeista e atlantista». Un breve cenno al passato, per far capire che ci sono validi motivi per fidarsi del partito che lui ha fondato e poi lo sguardo sull'oggi: «Forza Italia è essenziale nella maggioranza attuale ed è la spina dorsale di questo governo nelle sue deliberazioni». Quindi, il richiamo alle categorie da sempre più vicine agli azzurri, perché alcuni dei loro migliori rappresentanti si impegnino in politica, nel popolo azzurro. «Se sei un imprenditore, un professionista, uno studioso, se ami il nostro Paese, vieni a lavorare con noi per concorrere a garantire all'Italia un futuro di benessere, di sicurezza, di giustizia giusta, di una vera e completa libertà. Noi lavoriamo da trent'anni a questo scopo ma dobbiamo fare di più! Ti aspettiamo a braccia aperte! Telefonaci al numero 039/6013868. Risponderemo al più presto! Un forte abbraccio». Firmato: Silvio Berlusconi.

Che in ospedale l'ex premier non abbia perso proprio niente di quello che avveniva fuori, nel mondo politico, lo dimostra nella prima intervista da Arcore, sul Corriere della Sera, in cui parla dei suoi progetti per il futuro di Fi. «Vedo una funzione sempre più importante, perché solo noi siamo il centro liberale e cristiano. Sul piano dei consensi siamo stati penalizzati dagli effetti di una persecuzione giudiziaria nei miei confronti basata sul nulla e conclusa con una serie di assoluzioni, ma che ci ha gravemente danneggiato sul piano dell'immagine. Credo che gli italiani se ne stiano rendendo conto e che torneranno a darci una larga fiducia». Nel centrodestra che lui ha fondato, ma di cui ha dovuto cedere la leadership a Giorgia Meloni, Fi per il leader «ha un suo ruolo specifico», malgrado i rapporti con gli alleati siano «assolutamente eccellenti», non solo politici ma anche personali. E questo ruolo può diventare maggiore. «Con il Pd sempre più spostato a sinistra - dice il Cavaliere - e il tramonto del cosiddetto Terzo polo, lo spazio al centro si allarga e Fi lo presidia con coerenza, perché siamo gli unici davvero liberali, cristiani, garantisti, europeisti, atlantisti».

Un rapporto più stretto con Renzi? «Dice spesso cose giuste - spiega Berlusconi-, ma fino a quando non ne trarrà le conseguenze politiche, scegliendo la nostra metà del campo, non si potrà andare al di là di occasionali convergenze in parlamento».

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