Il presidente Silvio Berlusconi ha scritto una lettera ad Avvenire. Dopo il burueau meeting romano del Partito Popolare europeo, è tempo di qualche considerazione essenziale sui valori che hanno sempre contraddistinto l'azione dell'ex presidente del Consiglio e della famiglia Popolare europea. Non solo: le riflessioni presentate dal leader di Forza Italia vertono anche sul come la politica debba rapportarsi alle istituzioni ecclesiastiche ed alla confessione religiosa cristiano-cattolica.
Il primo passaggio della missiva è dedicato alla presenza al summit del Ppe del cardinale e segretario di Stato Pietro Parolin. Una presenza che, per Berlusconi, non dovrebbe essere strumentalizzata: "Ha un significato diverso e più alto, per noi molto più importante - ha scritto l'ex premier italiano - . Riguarda la naturale convergenza storica e culturale su un'idea di Europa fra la Chiesa Cattolica e la maggiore famiglia politica europea". Non è lecito etichettare personalità religiose sotto il profilo politico perché prendono parte a questa o a quella iniziativa: questo il senso della prima considerazione.
Il presidente si è poi soffermato sulla visione del mondo che accomuna il Ppe alla civiltà cattolica: "Parlo dell'idea di Europa che nasce dall'incontro fra la cultura greco-romana e i valori giudaico-cristiani. Due forme di universalismo che insieme hanno definito il valore della persona, soggetto portatore di diritti sacri e inviolabili, diritti che non è lo Stato a concedere, ma che lo Stato ha il dovere di riconoscere e tutelare", ha aggiunto Berlusconi, nella lettera inviata al quotidiano della Cei.
Poi la citazione dell'ex pontefice Benedetto XVI, che è da sempre convinto della necessità e della bontà delle istituzioni sovranazionali quali l'Unione europea. Berlusconi sottolinea l'intervento che Ratzinger ha tenuto nel 2011 presso il Bundestag. In quella circostanza, il teologo tedesco si è soffermato sulla sostanza filosofica e giuridica dello Stato liberale. Un altro trait d'union tra la dottrina cristiano-cattolica e la visione del mondo che il Ppe porta in dote in maniera naturale. Berlusconi ha speso parole pure per rimarcare come "la violenza esercitata sulle donne in Afghanistan o la negazione della libertà religiosa in Cina" riguardino da vicino i pensieri e le preoccupazioni degli europeisti, proprio in funzione della "visione dell'uomo" che prevede un'Europa attiva nel campo della tutela della vita e della libertà a livello globale.
Di seguito, un passaggio sui valori non negoziabili: "Essere liberali e cristiani - ha continuato Silvio Berlusconi - per noi significa la tutela della vita in ogni sua forma e in ogni suo momento, dal concepimento alla morte naturale". Un virgolettato che assume un valore in chiave bioetica, ma che attiene pure alla gestione dei fenomeni migratori ed al suo sviluppo prospettico. Infatti, poco dopo, l'ex presidente del Consiglio chiarisce che: "Un'immigrazione regolata da leggi a un tempo umane e rigorose è nell'interesse stesso delle società europee in crisi demografica".
Berlusconi rivendica l'esistenza di un diritto delle persone a "traferirsi per cercare un futuro migliore". Al contempo, il presidente rammenta di essere stato il primo esponente politico a proporre un Piano Marshall per il continente africano: "Questo - ha chiarito in merito nella lettera - non significa semplicemente inviare aiuti, non sempre ben impiegati, significa invece far valere il peso economico e politico dell'Europa per determinare in quei Paesi processi di sviluppo sano e sostenibile e riforme strutturali che garantiscano non solo più efficienza e benessere ma anche condizioni di libertà e di dignità delle persone che ci vivono", ha specificato.
Nella parte finale della missiva, l'ex premier chiarisce come, sulla base della concezione del mondo presentata, il Ppe abbia il compito di costruire l'Europa del domani.
Il direttore di Avvenire Marco Tarquinio ha ringraziato il presidente Berlusconi per il suo impegno: "Grazie, gentile presidente Berlusconi, per riaffermare con chiarezza ciò che la Chiesa insegna e anche su "Avvenire" scriviamo da sempre: la fede cristiana non va strumentalizzata e la difesa della vita non va fatta a pezzi. Proprio come la vita, "ovunque nata"".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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