Bin Zayed a Roma Italia ed Emirati, intese da 40 miliardi. "Giornata storica"

Prima visita di un presidente emiratino. La premier: "Grande fiducia nel Paese"

Bin Zayed a Roma Italia ed Emirati, intese da 40 miliardi. "Giornata storica"
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Tappeti rossi e sciabole nel cortile di rappresentanza, foto, bandiere, sorrisi. E infatti, quando ricapita, 40 accordi bilaterali e 40 miliardi di dollari, non sono proprio quattro spicci quelli che Abu Dhabi vuole investire in Italia in energie rinnovabili, data center, tecnologie.

Così Giorgia Meloni può parlare di «giornata storica», di «straordinaria manifestazione di fiducia nell'economia e nel nostro sistema produttivo» e persino di «un passo» verso la pace, di «un tentativo di dare una mano in uno scenario globale di incertezza». Ma c'è di più: la premier spera di coinvolgere i ricchi Emirati pure nel piano Mattei per l'Africa.

Dopo anni di indifferenza diplomatica e la freddezza dell'epoca Conte, ecco la prima visita di Stato a Roma di un presidente degli Eau. Mohamed bin Zayed viene ricevuto al Quirinale da Sergio Mattarella, che si dichiara «felice per il segno di amicizia e di volontà di lavorare insieme in vari settori», poi si sposta a Palazzo Chigi per siglare una raffica di intese e memorandum che vedranno in campo il meglio delle nostre imprese, da Eni a Fincantieri, da Enel a Tim, da Acea a Sace. In tutto, 14 accordi intergovernativi e 30 tra le industrie. Dalla difesa all'intelligenza artificiale, dallo cosmo all'ambiente: saranno oltre 200 gli operatori economici interessati. «Una collaborazione mai vista», commenta la Meloni, che porterà «investimenti tra i più imponenti nella nostra storia».

Il faccia a faccia, raccontano le fonti, si concentra sull'alleanza strategica che nasce tra i due Paesi. Dati, tecnologie subacquee, minerali critici, ricerca spaziale e diversi altri settori avanzatissimi. Ma è anche «l'occasione di un confronto» sui conflitti «in Ucraina e Medio Oriente».

È c'è tempo per parlare di Africa. Meloni e bin Zayed, si legge in una nota, «confermano la volontà di rafforzare la cooperazione trilaterale con le nazioni del continente africano» con interventi del settore privato emiratino «nell'ambito dell'acqua e dell'energia», sul modello proprio del piano Mattei. Un asse Italia-Emirati Arabi Uniti sulla direttrice mediterranea, allargando il perimetro di azione, giova a entrambe le parti.

In serata lo sceicco e la premier partecipano al Business Forum al Parco dei Principi, con 300 imprenditori. Se pur tra guerre e tensioni varie, spiega la Meloni, il quadro internazionale è comunque tale da favorire partenariati.

La cooperazione con gli Emirati punta a «un orizzonte lungo e stabile» in particolare su «temi centrali nei prossimi anni».

Difesa, sicurezza, banche dati, Ia, tecnologie. Per non parlare dell'Imec, il corridoio infrastrutturale che collegherà India, Medio Oriente e Europa: l'idea è quella di creare un'alternativa al Canale di Suez trasportando merci su rotaia.

Rafforzati pure i rapporti bilaterali. «Gli Emirati arabi sono un alleato strategico - dice Antonio Tajani aprendo i lavori del Business Forum - e l'interscambio continua a crescere a un ritmo straordinario oltre il 14 per cento». Stesso passo anche nella geopolitica.

«Gli Eau - ricorda il ministro degli Esteri - sono fortemente impegnati con noi per la pace in Medio Oriente. Abbiamo già lavorato fianco a fianco per i bambini feriti a Gaza e contro l'immigrazione illegale, lo faremo ancora».

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