Boldrini&Strada si infuriano. Il premier: "Noi lasciati soli"

Conte manda medici a bordo dopo il rifiuto di Malta Il centrodestra con Salvini. Accuse da sinistra: «Razzisti»

Boldrini&Strada si infuriano. Il premier: "Noi lasciati soli"

Nella ridda di applausi e polemiche seguite alla mossa di Matteo Salvini e Danilo Toninelli, che hanno cambiato verso all'accoglienza chiudendo i porti e richiamando Malta alle sue responsabilità dopo i tanti respingimenti, spicca il basso profilo tenuto dal premier, Giuseppe Conte. Solo in serata, dopo essersi consultato a Palazzo Chigi con Di Maio e Salvini, interviene sulla questione: «Al premier maltese ho chiesto di farsi carico almeno del soccorso umanitario, Muscat ha detto di comprendere la situazione ma non ha assicurato alcun intervento». E così mentre i suoi ministri lanciavano l'offensiva, Conte si è riservato un ruolo più moderato, annunciando di aver inviato due motovedette «con medici a bordo per garantire la salute delle persone sull'Aquarius». Il premier non rinuncia però a prendere il caso Malta come esempio del disinteresse europeo verso la questione migranti («L'Italia si ritrova ad affrontare in totale solitudine l'emergenza») e ricorda di aver posto la questione al G7, insistendo per una riforma di Dublino che apra «a una gestione condivisa dei flussi migratori».

Conte non infiamma il dibattito insomma, ma di certo non dà soddisfazione al reggente del Pd, Maurizio Martina, che prima nega l'esistenza stessa dell'emergenza. E poi bussa alle porte di Palazzo Chigi: «Chiudere i porti in questo modo può portare solo a gravi rischi umanitari. Il presidente Conte assuma un'iniziativa».

Arrivano invece applausi unanimi dal centrodestra, schierato a favore di Salvini e di «quel gesto di coraggio che tutti ci aspettavamo», come riassume Gianni Alemanno. E sta con Salvini pure Forza Italia: il portavoce Giorgio Mulé ricorda come «la grande generosità e il senso di responsabilità degli italiani e dei suoi militari non può essere mortificata dalla irresponsabilità altrui». «Bene fa Salvini - conclude il parlamentare azzurro - a pretendere chiarezza sul confine tra azioni umanitarie e doveri di accoglienza dei singoli Stati». Con la scelta del leader leghista è allineata anche Giorgia Meloni, ma la presidente di Fdi chiama in causa l'Ue. «Bisogna chiedere - ringhia - una missione europea per attuare un blocco navale al largo della Libia. E più che chiudere i porti, dovremmo pensare al sequestro delle navi delle Ong». Mentre l'azzurra Laura Ravetto, che pure saluta con favore «l'iniziativa di Salvini», solleva qualche dubbio sulla compattezza dell'esecutivo, se chiede al ministro dell'interno di «spiegare al suo collega Toninelli» che è necessario impartire «direttive differenti di ingaggio per il salvataggio in mare» alla Guardia costiera.

A sinistra si evocano invece scenari catastrofici. L'ex presidente della Camera, Laura Boldrini: «Salvini - twitta la deputata di Leu - chiude i porti. Poi chiuderà le strade. Poi ci chiuderà in casa. Dopodiché, quando non avrà più nulla da chiudere se non i suoi vergognosi profili social, avrà raggiunto il suo obiettivo: un Paese isolato, riportato ai tempi di sua nonna». Nel dibattito entra a gamba tesa pure il fondatore di Emergency Gino Strada, che intervistato da Lucia Annunziata a «Mezz'ora in più» spara a zero su Salvini e sul suo predecessore Marco Minniti, «gente che non ha nessuna considerazione per la vita degli esseri umani». «Ora che ho più di settant'anni - taglia corto Strada - non avrei mai pensato di vedere ancora dei ministri razzisti o sbirri nel mio Paese». Si mantiene su uno sdegno bipartisan il presidente Pd Matteo Orfini, commentando la «sfida assurda» tra Salvini e Malta: «Non so chi vincerà. Ma di certo a perdere sarà la civiltà». Mentre secondo il fondatore di Possibile, Pippo Civati, «la chiusura dei porti decisa dal Viminale in polemica con Malta è una propaganda giocata sulle vite umane, tra cui molti bambini, a urne aperte» E rispuntano pure i sindaci «disobbedienti».

Luigi De Magistris da Napoli e Leoluca Orlando da Palermo si fanno avanti, vanno all'attacco del ministro dell'Interno che «viola la legge internazionale», chiosa il primo cittadino siciliano, e offrono i porti delle rispettive città per «salvare vite, senza soldi», come spiega De Magistris.

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