Bombardati teatro e piscina: "Erano rifugi per 1.200 civili"

Orrore a Mariupol: sotto le macerie donne e bimbi che cercavano riparo. Dalla guerra lampo al logoramento

Bombardati teatro e piscina: "Erano rifugi per 1.200 civili"

Dopo tre settimane di combattimenti l'operazione speciale di Putin è completamente fallita. La guerra lampo ha ceduto il passo a quella di logoramento. Gli obiettivi attuali e realistici del Cremlino non sono più travolgere l'avversario con la forza e sbaragliare le sue difese, bensì far prevale la lenta asfissia prodotta dall'assedio. Un'oppressione segnata anche dalle barbarie commesse nei confronti dei civili: a Mariupol è stato bombardato il teatro mentre un migliaio di persone era rifugiato al suo interno (i russi incolpano il battaglione ucraino Azov). Sotto le macerie anche donne e bambini al centro balneare Neptune. Nell'ospedale occupato gli ostaggi utilizzati come scudi umani sono ora più di 500. Almeno 10 civili, in coda per il pane a Chernihiv, a nord di Kiev, sono stati trucidati da un vile attacco a mano armata.

Osservando la mappa dell'Ucraina, al netto delle operazioni in corso, dove gli ucraini sostengono di aver liquidato il 40% delle unità nemiche, e i russi più di 3mila veicoli militari, si evince che Kiev è al centro di una tenaglia, Kharkiv è circondata, mentre a sud ci troviamo di fronte a un consolidamento degli invasori che controllano la regione di Kherson, da dove partirà l'offensiva su Odessa, già minacciata dal mare.

La notte scorsa proprio nel principale porto del Paese le navi russe hanno iniziato a bombardare le coste. Sono stati lanciati razzi e sparati colpi di artiglieria verso postazioni delle forze armate ucraine e infrastrutture militari. La risposta si è concretizzata con l'abbattimento di due caccia Sukhoi Su-30. Troppo poco per far fronte alle 14 unità dell'ammiraglio Osipov che può disporre di 4 mezzi da sbarco "Alligator", ma soprattutto dell'incrociatore Moskva, armato di cannoni e missili da crociera. In avvicinamento, dalle indicazioni delle immagini satellitari americane, la grande nave da sbarco Pyotr Morgunov. Due potenti esplosioni sono state udite a Vinnytsia a intervalli di circa pochi minuti. Colpita anche la torre televisiva.

Rimanendo nel sud, ma più a est, sono state bersagliate le infrastrutture civili di Zaporizhia per la prima volta dall'inizio dell'invasione. Una stazione ferroviaria e un parco pubblico risultano colpiti. Le esplosioni si sono verificate proprio mentre circa 3mila auto di sfollati stavano arrivando da Mariupol. Negli insediamenti di Kherson la situazione è catastrofica. Le persone sono gravemente carenti di medicine e talvolta di cibo. A Skadovsk i russi hanno aperto il fuoco e usato gas lacrimogeni nella piazza di fronte al consiglio comunale.

Nella capitale Kiev l'assedio assume sempre più contorni drammatici. Il sindaco Klitschko ha dichiarato un nuovo coprifuoco di 36 ore, mentre il timore che le truppe russe stiano preparando l'assalto decisivo, dopo giorni di lento avvicinamento delle colonne di blindati, è tangibile. Anche ieri sono cadute bombe: le schegge di un proiettile di artiglieria si sono schiantate contro un condominio di 12 piani nel centro, distruggendo l'ultimo piano e innescando un incendio. Il quartiere di Podilskyi è stato bombardato in serata.

Kharkiv (nord est) è stata attaccata durante la notte, con due edifici del quartiere Nemyshlyansky distrutti. Una scuola è stata colpita intorno alle 3 del mattino. I soccorritori hanno lavorato per spegnere le fiamme, salvando quattro persone dai crolli. Nel Luhansk (confine con la Russia) La situazione è complicata: le forze armate ucraine hanno condotto un'operazione di successo, respinto l'assalto a Severodonetsk e allontanato le truppe dalla città, ma i russi stanno cercando di aggirare la linea di fuoco da Rubizhne.

Altro fronte caldo continua a essere quello di Mariupol. Ieri sono state bombardate le torri di telecomunicazione e il teatro. Nella vicina città di Toretsk le sirene hanno suonato a lungo per il martellamento dell'aviazione che ha colpito anche le località di Avdiivka e Marinka.

Gli aggressori hanno bombardato i distretti di Okhtyrka e Sumy. Esplosioni a Berdychiv, nella regione di Zhytomyr, mentre nell'area di Dnipro i russi hanno dato vita a diversi raid nel corso della giornata, distruggendo un deposito di carburante a Nikopol.

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