Il risultato del votazione sulla piattaforma Rousseau non solo ha scosso il M5s, con la clamorosa bocciatura della linea Di Maio che mirava a prendersi una “pausa elettorale” così da non presentarsi alle elezioni Regionali in Emilia-Romagna e Calabria del prossimo gennaio, ma ha spiazzato anche il Pd che contava almeno su una sorta di desistenza con i pentastellati per fermare l’avanzata travolgente della Lega e del centro-destra.
Sostanzialmente, il voto degli iscritti 5s ha in significato ben più ampio rispetto al quesito su cui si sono espressi online. La vittoria del “No”, quindi della posizione a favore della presentazione delle liste nelle Regioni chiamate alle urne, lo si può leggere anche come un ulteriore attestato che la base del MoVimento non accetta alleanze e accordi di qualsiasi genere con i dem. Ieri sera, il premier Giuseppe Conte, alla domanda dei cronisti sul rischio di possibili conseguenze per il governo dopo il voto su Rousseau, ha risposto: “Assolutamente no“.
Vero, perché la prova della tenuta della maggioranza giallorossa la si avrà a gennaio, proprio con le elezioni in Emilia-Romagna e Calabria. Una eventuale sconfitta del Pd nella storica roccaforte rossa avrà di sicuro serie conseguenze sul futuro del governo.
A tremare, però, non è solo Giuseppi ma anche Stefano Bonaccini, il governatore uscente dell’Emilia-Romagna, in corsa per la riconferma alla guida della Regione. L’esponente dem contava, infatti, o sull’alleanza con i pentastellati o in una desistenza che significava assenza del simbolo del M5s sulla scheda elettorale. Due ipotesi che il voto su Rousseau ha bruciato. Correre da soli e non allearsi con il Pd è stato il responso dalle urne virtuali.
In un'intervista al Corriere della Sera, Bonaccini ha commentato il voto pentastellato che "rinunciare ad assumersi responsabilità significa precludersi la possibilità di contare e lavorare per i propri obiettivi". Oltre che, naturalmente, "regalare un vantaggio ad una destra che non sta mostrando particolare interesse per questa regione, ma solo l'intenzione di mandare a casa il governo Conte".
L'attuale governatore regionale afferma anche di non voler provare a convincere i grillini a tornare sui propri passi perché “le alleanze si fanno su programmi chiari. Ma ribadisco che commettono un errore a non confrontarsi sul merito dei problemi che abbiamo davanti e sulle questioni che ho proposto in modo aperto per i prossimi 5 anni". Anche se non lo dice apertamente, Bonaccini comunque spera di convincere almeno una parte degli elettori del M5s a sostenerlo.
Per fare ciò ricorda che in Regione Pd e grillini hanno già collaborato "sui diritti civili, su quelli sociali, da ultimo anche sul plastic free" e che negli ultimi mesi "sono più le cose che ci hanno visti uniti rispetto a quelle che ci hanno diviso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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