Il conflitto è nell’aria da giorni. Si respira quando vai a fare la spesa, o quando ordini una banale cartuccia per la stampante e per giorni e giorni ti dicono che non è disponibile. Il coronavirus ha colpito forte, come un gancio nel costato. E l’economia ha incassato il colpo. Poi arrivano gli Stati generali, questa voglia neppure troppo nascosta di ostentare grandezza con la pancia vuota. È così che tra un comunicato e l’altro i due si affrontano. Sono il presidente del Consiglio, Giuseppe conte, e il novello presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Il primo sembra vivere in un reality, il secondo non è abituato a mandarle a dire.
"Qualcuno crede che questo governo abbia un pregiudizio nei confronti della libera iniziativa economica. Voglio precisarlo molto chiaramente: le misure che abbiamo elaborato e inserito nei nostri provvedimenti sono dedicate al sostegno delle imprese", queste le parole di Conte in apertura dei lavori della quarta giornata degli Stati generali.
"Da parte di questo governo c’è una costante attenzione per il sostegno alle imprese. Per noi l’impresa è un pilastro della nostra società. Nessun pregiudizio da parte del governo, possiamo avere diversità di opinioni e valutazioni, ci sta, ma qui non c’è nessun pregiudizio ideologico. Preservare l’impresa e metterle in condizione di poter affrontare vigorosamente e in modo resiliente uno shock come questo è una priorità del nostro Paese, altrimenti non andiamo da nessuna parte". Un segnale di apertura neppure troppo velato al mondo imprenditoriale italiano.
La risposta del neoleader di Confindustria arriva dai social, da Twitter in particolare. Con un tweet, mentre è in corso l’incontro con Conte, Bonomi ribadisce la necessità di onorare i contratti e i debiti verso le aziende. Secondo il presidente di Confindustria, "l’impegno contro una nuova dolorosa recessione può avere successo solo se non nascondiamo colpe ed errori commessi da tutti negli ultimi 25 anni. Ora si onorino i contratti e i debiti verso le imprese". Bonomi non fa sconti: "Mi sarei aspettato che il governo presentasse un piano ben preciso, dettagliato, con un cronoprogramma, ma questo piano non l’ho visto, sarei curioso di leggerlo, vorrei ascoltarlo", aveva tuonato appena 24 ore fa.
Come scriveva su queste pagine Stefano Zurlo, Bonomi non ama la nouvelle vague, a maggior ragione in un momento così complicato, e allora marcava così le differenze in vista del suo arrivo a Villa Pamphili: "Noi abbiamo idee precise e le diremo come sempre. C’è una propensione del pubblico a entrare come gestore. Basta vedere Alitalia ed Ilva per capire i danni che questa mentalità ha prodotto".
Il conflitto con gli industriali è oggi il principale problema del governo. Perfino maggiore delle litigate neppure troppo velate all’interno della maggioranza e, nello specifico, nel Movimento 5 Stelle. La lista delle questioni irrisolte è lunga. E chissà come andrà a finire.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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