Bulli feroci alle elementari Massacrato bimbo di 7 anni

Il piccolo colpito da tre coetanei a calci e pugni, poi con dei birilli di legno alla testa. Fino a quando è svenuto. Gli aggressori non possono essere puniti

Bari Lo avevano già preso di mira da tempo, e l'altra mattina è scattata la feroce aggressione. In tre, fra i sei e gli otto anni, hanno circondato il compagno di scuola di sette anni e lo hanno massacrato: picchiato con calci e pugni, colpito più volte alla testa con alcuni birilli di legno fino a farlo svenire, e anche quando lui ha perso conoscenza hanno continuato a inferire. «Ci siamo spaventati, era a terra, sembrava addormentato, non si svegliava più», ha raccontato una bambina di sette anni che ha assistito a quegli interminabili istanti di terrore. Queste sono le fasi del pestaggio così come risultano in un fascicolo dei carabinieri, che hanno avviato indagini su quanto accaduto in una scuola elementare di Mola, venticinquemila abitanti, quindici chilometri a sud di Bari, un paese che adesso è sotto choc per una vicenda rimasta avvolta nel silenzio per diversi giorni. Gli investigatori non possono procedere contro i «mini» bulli, che non sono imputabili per via dell'età, ma intendono verificare se vi siano state eventuali responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto vigilare. E la Procura ha aperto un'inchiesta.

L'aggressione è stata scoperta solo molte ore dopo, quando il piccolo è tornato a casa. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il padre è andato a prenderlo alle 4 del pomeriggio e ha notato che il figlio era spaventato e accusava un forte mal di testa. Più tardi il bambino è andato a letto, ma si è svegliato di soprassalto gridando, come in preda a un incubo. Il padre lo ha preso in braccio per rassicurarlo e ha notato però che aveva dolori dappertutto, in particolare alla schiena: a quel punto lo ha portato in ospedale, i medici hanno disposto il trasferimento al pediatrico Giovanni XXIII di Bari dove sono state riscontrate lesioni multiple alla testa, al tronco e agli arti, un trauma toracico e numerosi lividi. Il bambino è stato giudicato guaribile in una settimana, ma i medici hanno chiesto il supporto di una psicologa. È stato lui a raccontarle quanto accaduto, ha detto dell'aggressione durante l'ora di lezione e del pestaggio che sarebbe avvenuto in palestra; inoltre è stato interpellato un medico legale che ha persino individuato, a ventiquattr'ore di distanza, le impronte delle scarpe impresse sulla schiena del piccolo. I medici, a questo punto, hanno avvisato i carabinieri. E i genitori hanno presentato denuncia chiamando in causa anche il ministero dell'Istruzione visto che l'aggressione è avvenuta a scuola, durante l'ora di lezione.

Il bambino adesso sta meglio, ma la ripresa è lenta: ha dovuto cambiare scuola ed è seguito da una psicologa.

Intanto, le indagini vanno avanti, i carabinieri stanno raccogliendo testimonianze mentre il sindaco di Mola, Stefano Diperna, dichiara di non essere mai stato informato dell'aggressione e di aver ricevuto invece «segnalazioni di genitori di alunni della stessa classe perché i figli raccontavano di essere stati oggetti di scherno e violenza da parte di quel bambino».

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