C'è un altro fronte Attacco Hezbollah contro Israele

GerusalemmeDue soldati morti, il capitano Yohai Klamgel di 25 anni, e il sergente Dor Nini di 20 anni, e sette feriti per un attacco missilistico degli hezbollah, un soldato dell'Unifil ucciso dopo lo scontro di artiglieria seguito all'attacco degli hezbollah. L'assedio stringe Israele dal nord: probabilmente i due soldati uccisi erano a Gaza a combattere qualche mese fa. Il pesante bilancio della giornata di ieri giunge dopo 8 anni di quiete dalla seconda guerra del Libano. I colpi delle batterie si sono susseguite tutto il giorno. I missili degli hezbollah sono quelli iraniani, probabilmente anche l'attacco un ordine degli ayatollah. La gente del nord, a Metulla, a Kiriat Shmona, nei kibbutz in montagna, è chiusa a casa, ha pulito e rifornito i rifugi, i bambini sono stati ritirati da scuola a metà giornata, gli ospedali verificano le attrezzature, la radio rassicura: siamo pronti, non abbiate paura. Le ultime notizie non ufficiali dicono che i messaggi che le parti si mandano in queste ore tramite l'Unifil tendono a calmare le acque: la guerra non conviene a nessuno, Israele si rende conto dell'infiammabilità dell'eccitamento terrorista globale, e sa che ne possono nascere gravi pericoli; né gli hezbollah né gli iraniani, impegnati in questi mesi nella guerra a fianco di Assad, vogliono impegnarsi in due guerre contemporaneamente. La loro guerra principale è quella sciita, come sono sia Iran che hezbollah, contro gli uomini dell'opposizione a Assad: Jabat al Nusra, Isis. Inoltre l'Iran, che trascinò a forza gli hezbollah a fianco di Assad, adesso è impegnato nella trattativa sul nucleare, e deve indossare una maschera.

Gli hezbollah rivendicano l'azione di ieri come una semplice, conclusa vendetta per l'operazione di Kuneitra, quando Israele ha eliminato un convoglio di hezbollah e iraniani in ricognizione lungo il confine siriano: nel gruppo si trovavano anche Jihad Mughniyeh, figlio dell'altro «shahid», il generale Imad Mughniye, e un generale iraniano, Mohammad Allahdadi. Fu una scelta strategica, e hezbollah e l'Iran hanno giurato vendetta. L'attacco ha avuto luogo sotto Ar Dov, un monticello sotto cui corre una strada militare verso la cittadina di Kfar Raja. Alle 12 cinque o sei missili Nun Tet, di genere Kornet, uno dei più micidiali hanno colpito due jeep e le hanno letteralmente incenerite mentre viaggiavano nella zona delle cosiddette Shaba Farm che gli Hezbollah che considerano la zona tuttora «disputata».

Adesso per Netanyahu si pone la difficile questione della risposta: può considerare che gli hezbollah cerchino semplicemente un consenso antisraeliano perduto con la guerra in Siria e evitare la guerra, ma non è facile di fronte alle famiglie dei soldati uccisi. Inoltre l'Iran e gli hezbollah potrebbero vagheggiare una strategia che attragga Israele nel profondo di una guerra. Il Medio oriente è al solito, denso di sabbie mobili.

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