Da domani scatta l'obbligo del green pass - per ristoranti e bar al chiuso, cinema, teatri, piscine, palestre, congressi ed eventi, parchi tematici e di divertimento, musei - mentre per salire su treni, aerei e navi dovrebbe partire dal 1° settembre. Stamattina la cabina di regia politica si riunisce in vista del nuovo decreto atteso nel pomeriggio in Consiglio dei ministri e contenente ulteriori misure a partire dall'estensione del certificato anche per i trasporti a lunga percorrenza - esclusi autobus e metropolitane del trasporto pubblico locale. Ma mentre a Palazzo Chigi si cerca in queste ore una mediazione tra posizioni ancora lontane delle forze dei maggioranza, in Parlamento si materializza plastica l'opposizione della Lega con i suoi 900 emendamenti presentati in commissione Affari Sociali alla Camera al primo decreto, di cui ben 500 contro l'obbligo del certificato verde.
«Abbiamo presentato tanti emendamenti quanti il Movimento sulla giustizia», fanno il paragone fonti leghiste. Nonostante i contatti con il premier Mario Draghi, Matteo Salvini è sempre rimasto contrario all'obbligatorietà, e aveva già chiesto di non introdurre il pass per i treni, oltre che di toglierlo per i ristoranti all'interno degli alberghi, dove il certificato non è richiesto. Basta leggere gli emendamenti per intuire il livello dello scontro: uno a prima firma Guido De Martini, chiede di abolire proprio l'articolo 3 del dl Covid, quello che introduce il green pass. Insomma, barricate.
La commissione dovrebbe iniziare a votare dopo la pausa estiva. Ma la battaglia potrebbe aprirsi già nel Consiglio dei ministri che oggi dovrà licenziare il secondo decreto. Salvini aveva chiesto di rinviare le decisioni sui trasporti a fine agosto, per non penalizzare la stagione turistica nel pieno dei flussi di partenze e rientri. Interviene ora anche il ministro del Turismo Massimo Garavaglia: «Cinque punti, come le dita di una mano. Sono quelli che la Lega chiede vengano introdotti per agevolare la stagione turistica, e non solo. Misure improntate al pragmatismo ed alla semplificazione. Esenzione green pass per minorenni; autocertificazione per clienti bar e ristoranti; esenzione green pass per fiere e sagre all'aperto; esenzione green pass per servizi interni agli alberghi; nessun vincolo per i mezzi di trasporto. Sono misure di buon senso. Alle quali credo sia giusto aggiungere, per il ritorno a scuola, i tamponi (salivari) per i bambini; come sono stati già adottati in qualche Regione».
L'obbligo della certificazione verde scatterà non solo per i trasporti, ma anche per la scuola. L'obiettivo dell'esecutivo è contenere il rischio contagi che potrebbe compromettere la riapertura delle scuole e il ritorno al 100 per cento in presenza degli studenti. Il commissario Figliuolo ha inviato ieri la richiesta formale a Regioni e Province per avere un aggiornamento dei dati sulla vaccinazione del personale scolastico. Necessario avere «dati univoci» entro il 20 agosto, per una fotografia precisa dell'immunizzazione degli insegnanti. Un passaggio fondamentale, secondo il governo, per riaprire in sicurezza.
E ieri a palazzo Chigi c'è stato un vertice tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, il commissario e il
presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. Dalla prossima settimana, arriverà in Italia un ulteriore milione di dosi di vaccino Pfizer. Obiettivo chiudere la campagna vaccinale entro il 30 settembre.
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