Campania: De Luca, "sospensione dopo primo Consiglio"

Il governo prende ufficialmente posizione, spiegando che il sindaco di Salerno entrerà regolarmente in carica per essere sospeso solamente dopo

Campania: De Luca, "sospensione dopo primo Consiglio"

Il governo comincia a prendere ufficialmente le difese di Vincenzo De Luca. Il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico chiarisce la posizione di palazzo Chigi: "È la proclamazione degli eletti a concretare l'avvio del procedimento per sospensione". Con questo atto il governatrore entrerà in carica e dopo sarà sospeso. Il tutto dopo il primo Consiglio in cui il governatore presenterà la sua Giunta. In questo modo verrà evitato il ritorno alle urne. Un passaggio chiave che svela i piani del governo per evitare un voto che potrebbe compromettere la vittoria, di misura, in Campania.

"Rilassiamoci - ha invitato il vincitore delle urne - prima della sospensione bisogna insediare la nuova Giunta, il Consiglio, gli organi, poi chi è interessato alla Severino si sottoporrà alla procedura prevista. Ci sarà la comunicazione al presidente del Consiglio il quale avvierà la consultazione con il ministro dell'Interno, il ministro delle Regioni e poi prenderà le sue determinazioni. E poi in caso di sospensione io farò ricorso. E c'è già un precedente: la Corte d'Appello di Bari rigettò la sospensione reintegrando un consigliere regionale".

Così Bubbico ha spiegato che "è la proclamazione degli eletti, dunque, debitamente ufficializzata che viene a concretare, nella fattispecie, il presupposto per il tempestivo avvio del procedimento" della Legge Severino "finalizzato all'adozione della sospensione, di competenza del Presidente del Consiglio dei Ministri". "Ricordo - dice ancora il rappresentante del Viminale - che l'omologo provvedimento prefettizio, disposto nei confronti del signor Vincenzo De Luca allorché ricopriva l'incarico di sindaco di Salerno, rappresentava l'esito di un procedimento diverso, non solo in ragione della carica rivestita dall'interessato e dell'organo competente all'adozione della misura, ma anche per la significativa circostanza di essere intervenuto nel corso del mandato elettivo, non rilevando, dunque, ai fini della sospensione, il presupposto costituito dalla proclamazione degli eletti.

Si tratta di una circostanza che attiene, comunque, al piano giuridico, non certo a quello della sollecitudine degli adempimenti amministrativi da parte degli organi dell'Amministrazione dell'interno interessati, che verrà in ogni caso assicurata analogamente a quanto accaduto in precedenza", conclude Bubbico.

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