"Mi sento di dire che c'è una persona più capace di me di parlare a tutti. Questa persona per me è Sergio Costa". Così Valeria Ciarambino si sfila dalla candidatura a governatrice della Regione Campania e lancia il ministro dell'Ambiente. Una mossa chiara e che offre una chiave di lettura piuttosto precisa: in tal modo il Movimento 5 Stelle vorrebbe aprire al Partito democratico, che ora dovrà decidere se accordare o meno una larga alleanza. Tuttavia va sottolineato che, almeno per il momento, la direzione regionale dei dem insiste su Vincenzo De Luca, ma in molti sarebbero stuzzicati dal grillino.
Le parole della capogruppo regionale 5S hanno inaugurato una serie di endorsement nei confronti del titolare del dicastero dell'Ambiente. Luigi Di Maio, interpellato telefonicamente dall'Adnkronos, ha colto l'occasione per esprimere il proprio parere favorevole: "Costa è stato il generale che ha scoperto la Terra dei Fuochi e che sta cambiando le politiche ambientali di questo Paese. Tutti hanno una possibilità adesso: passato o futuro, a voi la scelta". Un convinto ok è arrivato anche da parte di Roberto Fico, che ha descritto Costa come una figura che "lavora da anni per la tutela dell'ambiente, della salute e della legalità" e che possiede tutte le carte in regola per "parlare a tutti coloro che hanno a cuore il futuro dei cittadini campani".
De Magistris ci pensa
Si registra un'apertura anche da Luigi De Magistris: il movimento Dema potrebbe esplicitare il proprio sostegno qualora la candidatura di Costa fosse sinonimo di "lavorare per convincere e vincere con candidature coerenti e credibili e con un programma finalmente costruito nell'interesse della popolazione campana". Occhio anche alla posizione di Tonino Scala, segretario regionale di Sinistra Italiana: "Un passo avanti di notevole importanza nella vicenda delle prossime elezioni regionali, sia per la figura proposta sia per la generosità della rinuncia personale compiuta".
Questa potrebbe essere una fase d'inizio per una serie di trattative tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico. Gli stessi grillini si erano completamente divisi a inizio febbraio: al termine dell'assemblea tenutasi all'Hotel Ramada di Napoli la base è apparsa spaccata. I pentastellati erano stati chiari: mettere al voto su Rousseau l'ipotesi di una possibile alleanza.
Ma c'è un serio rischio, paventato da un grillino: "Ricorrere al web mi sembra un azzardo, se ora insistiamo rischiamo di perderli gli attivisti, cioè di non avere più gente sui territori che faccia campagna elettorale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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