Caos Rosatellum: quanti eletti solo per 24 ore

La legge ha complicato l'attribuzione dei seggi. E dieci non sono ancora stati assegnati

Caos Rosatellum: quanti eletti solo per 24 ore

Riconteggi, addizioni e sottrazioni di collegi, notti al cardiopalma per candidati prima eletti, poi forse no, infine di nuovo sì. Con plichi di ricorsi pronti a partire. A 15 giorni dal voto, il Parlamento riapre senza una lista ufficiale di deputati e senatori. L'aritmetica del Rosatellum ha complicato l'attribuzione dei seggi, dieci non sono ancora stati assegnati, e incagliato nelle procedure di ricalcolo la proclamazione dei parlamentari della XVIII legislatura.

In Campania balla ancora un seggio per il Senato, conteso tra Forza Italia e Liberi e Uguali. I dati provvisori assegnano al collegio Campania 3 (Salerno) il seggio spettante a Campania 2: così la poltrona va all'azzurro Giosy Romano a scapito di Giuseppe De Cristofaro di Leu. Che denuncia come in una notte, quella tra l'11 e il 12 marzo, Forza Italia abbia «guadagnato circa 2mila voti, per rimontare addirittura di 6mila». A Salerno, i riconteggi tolgono duemila voti alla lista di Piero De Luca per farli confluire a «più Europa» di Emma Bonino, portando in ogni caso il seggio ai dem. A Modena per 46 voti di scarto al Senato il centrosinistra ha vinto sul candidato della Lega: per questo Matteo Salvini ha chiesto il riconteggio delle schede nulle, circa 4mila.

Ed è grazie agli effetti collaterali del Rosatellum che Giacomo Mancini, candidato non eletto nel collegio di Cosenza con il centrosinistra, entrerà in consiglio regionale col centrodestra. Una piroetta possibile grazie a un'ulteriore acrobazia che ha fatto scattare un seggio per il partito di Giorgia Meloni togliendolo a Forza Italia. Il candidato di Fratelli d'Italia Fausto Orsomarso entra, infatti, in Parlamento come secondo nel listino proporzionale, scalzando la forzista Maria Tripodi e lasciando il posto libero in consiglio regionale. La Sicilia resta ancora con un seggio in meno, perché il M5s al Senato ha ottenuto più seggi dei candidati che aveva a disposizione. La legge prevede che sia assegnato il seggio in un'altra circoscrizione, ma essendo il Senato eletto su base regionale quel posto viene ora reclamato da Forza Italia, seconda classificata.

Elezione al cardiopalma per il candidato cuneese della Lega, Giorgio Maria Bergesio che in meno di 48 ore, è stato eletto, destituito e nuovamente eletto. Il giorno dopo le votazioni, Bergesio riceve dalla prefettura la notifica del ministero che certifica la sua elezione a senatore.

Dodici giorni dopo la corte d'Appello di Torino fa sapere che i calcoli sono sbagliati: quel seggio a Palazzo Madama non va a Bergesio ma un altro candidato della Lega di Torino, Claudio Broglio. Non è finita. Dopo poche ore arriva il mea culpa degli alti funzionari delegati ai conteggi: «Abbiamo sbagliato a dire che ci siamo sbagliati. Il seggio resta a Giorgio Bergesio».

(ha collaborato Nadia Muratore)

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