Il capolista dem nemico di Israele imbarazza Letta. E spunta un tweet contro l'Europa

Il Nazareno prova a mettere una toppa: "Non è la nostra posizione". Centrodestra e renziani processano il segretario: "Sa chi mette in lista?"

Il capolista dem nemico di Israele imbarazza Letta. E spunta un tweet contro l'Europa

Per Enrico Letta bastano le scuse, mentre Raffaele La Regina liquida la faccenda dei post e tweet anti-Israele come una storia di «satira» e di «meme» malriusciti. L'ex assistente del vicesegretario dem Peppe Provenzano di prima mattina cerca di mettere una fragile toppa sulla vicenda imbarazzante. «Il Giornale di oggi mi accusa di negare l'esistenza dello Stato di Israele, richiamando un meme che distrattamente e superficialmente ho rilanciato in un gruppo privato. Si trattava insomma di satira, non di una posizione politica. Un gesto comunque sbagliato, per cui chiedo scusa. Ma voglio essere chiaro, non ho mai messo in dubbio la legittimità dello Stato di Israele, né in passato né mai, né il suo diritto a esistere», twitta l'aspirante deputato. Peccato che nessuno dei tre messaggi menzionati da questo Giornale sia un meme e che è difficile immaginare come satirico un tweet in cui si parla di «occupazione illegale e violenta» da parte di Israele. Poi Letta in conferenza stampa si rivolge a La Regina: «Grazie per le parole che chiudono una polemica che Il Giornale ha voluto alzare. Siamo sempre molto trasparenti e mi sembra che le tue parole e il comunicato precedente abbiano fatto chiarezza su parole del passato che non hanno a che fare con le scelte di oggi». Poco prima fonti del Pd l'avevano buttata in calcio d'angolo: «I due tweet e il meme di Raffaele La Regina, risalenti a quando non era candidato del Pd e non rappresentava il PD, non rispecchiano la nostra posizione su Israele, che è nota». Anche qui si tratta di giustificazioni di cristallo. La Regina, infatti, all'epoca del post in cui paragonava Israele agli alieni (10 dicembre 2020) era assistente dell'allora ministro per il Sud Provenzano, attuale vicesegretario del Pd. Ma non solo, era anche membro dell'assemblea nazionale del Pd.

Come prevedibile, politica e opinione pubblica si indignano. Si fa sentire la Comunità Ebraica, su Twitter è tutto un profluvio di rabbia e richieste di ritiro della candidatura blindata di La Regina. Il leader della Lega Matteo Salvini incalza: «Gli elettori italiani meritano di sapere: Letta si è vantato per la candidatura di alcuni giovani, e proprio uno di loro nega il diritto all'esistenza dello Stato di Israele». E ancora: «Letta è al corrente di chi mette in lista? Letta sa che Raffaele La Regina aveva scritto altri messaggi contro Israele? Perché nessun dirigente del Pd li aveva segnalati e censurati? È normale, nel Pd, auspicare di cancellare lo Stato ebraico dalle mappe geografiche come vorrebbero gli estremisti islamici ed essere candidati?» Per Italia Viva e Terzo polo scende in campo Maria Elena Boschi: «Solidarietà al popolo d'Israele. Noi siamo orgogliosamente diversi». Si fanno sentire anche l'ex sottosegretario Ivan Scalfarotto e il capogruppo di Fdi in Commissione Esteri Andrea Delmastro Delle Vedove, che parla di «disgustosa doppia morale di Letta».

Diverse personalità del mondo culturale come l'economista Riccardo Puglisi e la politologa Sofia Ventura chiedono a Letta di ritirare la candidatura di La Regina. E spuntano altri due tweet imbarazzanti. Uno, del 1 luglio 2015, in cui il candidato dem scriveva: «Da Guglielmo II alla Merkel, da Versailles ad Atene dittature cambiano solo nella forma. Basta a questa Europa, RESISTENZA con la Grecia». Merkel come il Kaiser e l'Ue come una dittatura. E ancora su Israele, il 15 maggio 2013: «15 maggio anniversario della Nakba, la «catastrofe», occupazione israeliana in palestinesi e creazione dello Stato Israeliano». Per La Regina la creazione di Israele è stata una catastrofe.

Tralasciando le foto su Instagram a pugno chiuso con dietro la falce e martello e un altro tweet del 1 maggio 2015: «No Capitalism, no expo no alla camorra. Dovevate aspettarvi la rabbia di chi ha il volto pulito, di chi ha un giusto ideale». Ma a Letta ancora non basta per ritirare la candidatura del capolista blindato.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica